mercoledì 29 luglio 2009

Difficoltà

La difficoltà nell'essere un grande scrittore nasce dal fatto che che nella vita spirituale si agisce commercialmente e, secondo un'antica tradizione, si parla idealisticamente, e questo collegamento di commercio e idealismo era anche ciò che aveva un ruolo decisivo nelle faccende quotidiane (Lebensbemühungen) di Arnheim.
Da Der Mann ohne Eigenschaften di Robert Musil

lunedì 27 luglio 2009

Train

Una spirale di liquorizia

Una spirale di liquorizia, la prova microfono, quella strana piazza in discesa. Come una strega Tiziano Scarpa mormora formule per amori impossibili: luna puella pallidula, phiala e coscienza delle tenebre... Legge illuminato da un faro traverso, la mano sinistra arpeggia nell’aria accanto al foglio bianco, il suo volto diventa una pagina, un libro e sopra spunta la fronte lucida accanto al molinello delle dita. In sottofondo il brusio di bar ignari. Racconta di un giorno non restituito che può valere una vita, di una solitudine troppo rumorosa. Nel cielo un aereo, una stella, poi il cambiamento di luci e un invito: non languire nelle lente mascelle del tempo, ama. Dalla piazza in discesa gli applausi rotolano verso il palco nell'aria eremitica della luna.

giovedì 23 luglio 2009

Ospiti

Non si sopravvive se non si impara a essere ospiti. Siamo ospiti della vita, senza sapere perché siamo nati. Siamo ospiti del pianeta al quale facciamo cose orribili. E essere ospiti richiede di dare il meglio dovunque si è, pur rimanendo pronti a muoversi per ricominciare, se è necessario. Credo che vivere l'ospitalità in maniera esemplare sia la missione, la funzione, il privilegio e l'arte degli ebrei.
Written by George Steiner

Sul filo

Ce ne stiamo qui sul limite, sul filo delle nostre vite, tra speranze e attese, con il fiato sospeso mentre attorno a noi qualcuno d'improvviso cade e altri nasce a nuovi sentieri.

martedì 21 luglio 2009

Schweppes

Una donna con il classico tubino nero e borsa Teablu, una cameriera in jeans e maglia verde chiaro, un suono insistente di campane, due spritz, una Schweppes tonica, una famiglia che mangia il gelato su una panchina rossa all'ombra di un albero, due turisti con panama e trolley Louis Vuitton, una coppia sui sessanta vestita di lino, lui con borsello e granita alla menta, lei in salopette e granita al limone, due bambini su un monopattino, una mamma che grida: Basta, un africano con la scritta Start sulla maglietta, un signore con borsa della libreria antiquaria Porte d'acqua, una vecchia insegna: Lampade Osram, il sole negli occhi.

lunedì 20 luglio 2009

Porcospini

Schopenhauer racconta di una compagnia di porcospini che in una giornata d'inverno si avvicinano l'uno all'altro per scaldarsi ma si pungono con le spine; allora si allontanano e sentono freddo, quindi si riavvicinano e si pungono di nuovo, la storia si ripete fino a che non trovano la giusta distanza. Un'acuta parabola dei rapporti interpersonali.
(Da Parerga e Paralipomena)

venerdì 17 luglio 2009

L’arte di far pagare l’arte


Cominciamo dal costo del biglietto che per una famiglia di tre persone è di 40 euro + 5 per una audioguida, proseguiamo dicendo di scortesi e occhiute guardie in nero che fanno sentire anche il più mite visitatore un vandalo d’arte o uno sfregiatore di pareti (vietato appoggiarsi ai mattoni …ma che sono di sabbia?), continuiamo dicendo dei giovani e preparati “mediatori culturali” - studenti di Ca’ Foscari che non prendono una lira (è uno stage of course) e che si sfiancano per ore in tentativi di spiegazione-giustificazione delle opere, soffermiamoci quindi sulle inutili e pesanti muraglie in cemento armato di Tadao Ando che poteva benissimo usare dei leggeri e giapponesi listelli in legno invece di una firma così pesante da causare, secondo voci, l’impercettibile inabissamento di Punta della Dogana, e concludiamo con un con un belvedere chiuso alla vista del pubblico (ma che belvedere è?) e con uno shop dove una matita di bassa qualità costa 3 euro, una biro di 4 centimetri 6 euro e una scatola di pastelli 29, volendo ci sono anche gioielli da 500 euro e oltre, ma non esiste una miniguida né un depliant omaggio con piccole spiegazioni e immagini delle opere più significative. Benevenuti a Venezia alla Punta della Dogana della Francois Pinault Foundation.
Non ci siamo, questo non è un luogo ospitale, è una macchina che allunga la mano per chiedere soldi. Sarà allora un tempio dell’arte? Vediamo. Il viaggio comincia passando attraverso la tenda di perline rosse (il sangue) e bianche (l’infezione dell’Aids) di Felix Gonzalez Torres, seguono in ordine sparso: il cavallo vero-imbalsamato di quel “genio” di Cattelan , poiché solo un genio riesce a vendere a suon di milioni delle “sole”; il cavallo, spiega l’audioguida, rappresenta il nostro (o il suo?) tentativo impossibile di uscire dal reale; Fucking Hell di Jake & Dinos Chapman: numerose teche in vetro rriempite da centinaia di soldatini nazisti sottoposti a diverse pene per i loro crimini; Takashi Muratami mostra due manichini manga, un uomo e una donna con superattributi; in una stanza buia, sculture in plexiglas e vetro illuminate e di diversi colori rappresentano diverse architetture della città di Superman, l’opera è Kandors Full Set di Mike Kelley; nel torrino del belvedere, al quale non si può accedere, Man in the Moon di Mark Handforth mostra una falce di luna grigia e squagliata; A football match of June 14th 2002 di Huang Yong Ping è il plastico di un campo da calcio con calciatori di diverse nazionalità sovrastato da un metorite e richiama l’attenzione sui pericoli di un’integrazione basata sull’imposizione di modelli occidentali; in Sonne, Mond und Sterne Fischli & Weiss raccontano attraverso 800 pagine di campagne pubblicitarie elementi della nostra vita: cibo, oggetti, piaceri, sentimenti… Rudolf Stingel propone la sua foto tessera formato gigante che lo ritrae alpino e con gli occhi chiusi, e tre quadri grigi con una rete; spiega la mediatrice culturale che la rete segna l’impossibilità ad andare verso l’infinito che però si può raggiungere chiudendo gli occhi; Jeff Koons con Bourgeois Bust si immortala con Cicciolina in un canoviano doppio busto bianco. Usciti dalla galleria, il ricordo più sorprendente sono le vedute mozzafiato sulla Giudecca, San Giorgio e San Marco che si godono dalle finestre del primo piano e che non sono opera di Tadao Ando né di Pinault. Infine una riflessione: l’arte è arte perché alcuni dicono che è tale o perché in molti ne percepiscono la grandezza. L’artista è chi vuol dire qualcosa o chi sa dirla in modo unico e impareggiabile? Arte è uno stile di vita, la frequentazione di un circolo o formidabile maestria creativa?

lunedì 13 luglio 2009

Hand


Venezia, 11 luglio

Dodici libri

Dodici libri presi a casa a caso, dieci libri da mettere in ordine, da sfogliare, ricordare, leggere, dimenticare e poi riordinare un giorno di nuovo. Il primo uomo di Albert Camus, una guida dell’India, Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino, Giù in fondo di Leonora Carrington, Il fattore della verità di Jacques Derrida, Journal di Matilde Manzoni, il volume Teatro di Harold Pinter, La favola pitagorica di Giorgio Manganelli, Una scrittura femminile azzurro pallido di Franz Werfel, È quel che è di Erich Fried, Non dire notte di Amos Oz, Venezia viaggi d’autore con varie citazioni in copertina fra cui una da Fondamenta degli incurabili di Iosif Brodskij: Non c’è miglior fondale per un’estasi, per una passione che sfuma…

martedì 7 luglio 2009

eccomi

...fra lunghe finestre piegato in quattro cercando voci estranee alla mia ma non riconosco il tuo profilo stanco che avrei voluto incontrare. mi volto ancora senza motivo attraversando viali spogli e rumorosi che tu hai abbandonato da tempo ormai. ed è mattino e anche sera forse e non voglio più essere qua. trattenere il respiro sull'ultima vocale e poi scendere velocemente quella scala attraversando stanze vuote e piene, indifferentemente come assente, noncurante...
Written by Aldo Aliprandi

lunedì 6 luglio 2009

Love

Love is alogic, writing is archeologic.

Distrazioni



La Sketch Gallery di Londra è un posto bizzarro e di lusso in Conduit Street, a due passi da Oxford Circus. Un raffinato ed eclettico intreccio di art déco, stili etnici, contaminazioni artistiche. Occupa quella che una volta era la maison di Christian Dior e oggi è del franco algerino Are Mazouz creatore del Momo. Al suo interno, oltre alla galleria d’arte, ci sono una discoteca, diversi ambienti per feste e esposizioni, tre ristoranti. Nella caffetteria i dolci sono esposti come fossero gioielli, i divani corrono sotto una Monna Lisa con la scritta Total, dal soffitto scendono dei lampadari sfera in vetro carta da zucchero, in un altro ambiente, in cui domina il rosso, le luci sono invece costruite come rami d’albero in acciaio e rame, fiori dappertutto, i gabinetti sono all’interno di uova in acciao laccato bianco Alla Sketch Gallery il lusso e la malizia vengono suggeriti dagli arredi e dalle invenzioni dei designer Marc Newson, Duchaufour-Lawrence, Gabhan O'Keefe.
Ma parliamo della mostra Distractions, anzi dell’installazione di Michael Nyman in un grande salotto con divani bianchi in pelle: lungo la parte alta delle pareti scorrono i video a immagine multipla realizzati dal compositore durante i suoi viaggi. Apre la serie Love Train, una geniale metafora dell’amore: Nyman inquadra una coppia di respingenti del treno che si avvicinano-baciano e che si allontanano-respingono sullo sfondo di una musica emozionante. Segue Tea Factory, sette minuti di riprese in una fabbrica di tè delle Azzorre punteggiati dal rumore incessante della macchina che vaglia le foglie della pianta. Cranial Mood Swings riprende delle immense gru che si muovono nel cielo di Berlino e che roteando sembrano insidiare l’altissima torre della televisione tedesca, in sottofondo uno swing suonato alla pianola in una birreria. In Ice Tango Nyman accosta a un tango le inquadrature delle persone che pattinano su una grande pista da pattinaggio ; l’idea nasce mentre Nyman sta provando con dei musicisti iraniani nella Schoenberg Saal di Vienna; attraverso i vetri vede tutte quelle persone scivolare romanticamente sul bianco. Metal Bangers è girato in Iran nel mercato di Isfahan dove i fabbri battono incessantemente sui recipienti di rame per decorarli e plasmarli, ai colpi degli artigiani il musicista alterna i battiti di un concerto per campane da lui eseguito nella cattedrale di Anton Bruckner a St. Florian in Austria vicino Linz. L’ultimo filmato si intitola Witness1, è in bianco e nero e mostra in dissolvenza le foto di zingari internati in un campo di concentramento nel sud della Francia durante la Seconda guerra mondiale, i volti appaiono tra ombra e luce sulla superficie bianca di una tenda illuminata dal sole all’Arles Photographic Festival. (Per "distrarsi" con i trailer di Nyman www.michaelnyman.com/film)
Prima di uscire chiedo qualche informazione su questo posto a David e a Natasha, che ogni tanto interrompono il discorso per accogliere la blasonata clientela. David dispensa battute e sorrisi a destra e a manca, è allampanato e ha i modi effeminati, è il classico cortigiano, Natasha invece è la classica bellezza del nord: bionda, occhi chiari, alta. “Have a nice day”, saluto e ringrazio per il caffè e proseguo verso Oxford Circus imbattendomi in una variopinta fioreria su due piani, esterno nero e la scritta “Liberty".

giovedì 2 luglio 2009

L'arte di esistere

Il cinismo e lo scetticismo sono stati due modi di porre il problema dell'etica della verità. La loro fusione nel nichilismo mette in luce una questione essenziale per la cultura occidentale, che può essere formulata in questo modo: quando la verità è rimessa continuamente in discussione dallo stesso amore per la verità, qual è la forma di esistenza che meglio si accorda con questo continuo interrogarsi? Qual è la vita necessaria quando la verità non lo è più? Il vero principio del nichilismo non è: Dio non esiste , tutto è permesso. La sua formula è piuttosto una domanda: se devo confrontarmi con il pensiero che "niente è vero", come devo vivere? La difficoltà di definire il legame tra l'amore della verità e l'estetica dell'esistenza è al centro della cultura occidentale. Ma non mi preme tanto definire la storia della dottrina cinica, quanto quella dell'arte di esistere. In un Occidente che ha inventato tante verità diverse e che ha plasmato tante differenti arti di esistere, il cinismo serve a ricordarci che ben poca verità è indispensabile per chi voglia vivere veramente, e che ben poca vita è necessaria quando si tenga veramente alla verità.
(Michel Foucault, in Lettera internazionale n. 100)

La biblioteca delle idee

Calvino sostiene che i racconti sono idee archetipali - come una biblioteca lì pronta. Uno va e si prende una storia. Poi è possibile che arrivi un altro e prenda la stessa storia per sé.

A fishless desert

But none of these scars were fresh. They were as old as erosions in a fishless desert.
Ma nessuna di queste cicatrici era recente. Erano simili a rocce erose in un deserto senza pesci.
Ernest Hemingway, The Old Man and the Sea