mercoledì 24 febbraio 2010

Diario di un anno difficile

Due incipit per la prima pagina di "Diario di un anno difficile" di John Maxwell Coetzee, Nobel per la letteratura nel 2003. Nella parte superiore : " Ogni descrizione delle origini dello stato parte dalla premessa che noi partecipiamo alla creazione dello stato"; nella parte inferiore, diviso da una linea l'altro incipit : "La prima volta che m'è comparsa davanti è stata nel locale della lavanderia." Poi il romanzo prosegue su tre livelli nella stessa pagina: il primo saggistico, il secondo voce narrante del protagonista maschile, il terzo voce narrante della protagonista femminile. I saggi sono quelli che il vecchio scrittore, senor C, si è impegnato a consegnare ad una casa editrice tedesca, lei è Anya un'avvenente e giovane vicina di condominio alla quale C chiede di battere al computer i suoi saggi dietro compenso. La struttura tripartita delle pagine dà modo a Coetzee di intrecciare alto e basso, privato e pubblico, le vicende sentimentali e le riflessioni filosofiche, il rapporto di Anya con il suo convivente e le fantasie di C quando incontra la sua seducente segretaria. Alle volte si prosegue per pagine leggendo solo uno dei livelli narrativi, altre volte ci si sofferma sui saggi. La parte decisamente più interessante è quella che racconta il rapporto fra i due e forse ha qualcosa di profondamente autobiografico.

domenica 21 febbraio 2010

Se vuoi scrivere

Se per esempio vuoi iscriverti a un corso di scrittura, partecipa a un corso base di francese per principianti, uno di quei corsi comunali serali, frequentati soprattutto da donne e uomini tra i quaranta e i cinquant'anni, che sono lì alla ricerca di un risarcimento esistenziale per i torti subiti: un matrimonio finito, un padre leggendario appena morto, il senso di imbarazzo provato l'estate precedente, durante una settimana a Parigi. Queste cose accadono anche in un corso di scrittura, ma se vuoi proprio scrivere, ad esempio, mi pare sempre perfetto l'insegnamento di un grande autore a proposito della formazione di uno scrittore: prima perdi tempo, fai altro.
Giorgio Falco

martedì 16 febbraio 2010

Pregunta más allá

Por qué pregunto dónde estás,
si no estoy ciego
si tú no estás ausente?
Si te veo
ir y venir,
a ti, a tu cuerpo alto
que se termina en voz,
como en humo la llama,
en el aire, impalpable.
Y te pregunto, sí,
y te pregunto de qué eres,
de quién;
y abres los brazos
y me enseñas
la alta imagen de ti
y me dices que mía.
Y te pregunto, siempre.
Pedro Salinas

venerdì 12 febbraio 2010

A caccia di audience

La cronaca nera domina non solo nei giornali ma anche nei telegiornali. Secondo i dati del terzo rapporto sulla Sicurezza in Italia, stilato da Demos e Osservatorio Pavia, Rai Uno, in tre settimane analizzate tra il 2008 e il 2009, ha dedicato alla nera oltre il doppio delle notizie (64) rispetto al Tg spagnolo Tve(28) e venti volte in più del tedesco (3). C'è inoltre molta enfasi per i reati comuni (furti, rapine, aggressioni) che negli altri Paesi trovano spazi esigui. A stabilirlo non serviva comunque una costosa ricerca, per di più limitata nel tempo, bastava chiedere a lettori e ascoltatori.

mercoledì 3 febbraio 2010

Desideri impossibili

Il club dei desideri impossibili di Alberto Torres Blandina (ed. Guanda) è un romanzo semplice, ironico, che si legge in due ore e regala una piacevole sensazione di leggerezza. Il vecchio Salvador Fuensanta fa lo spazzino in un aeroporto internazionale dove passano un sacco di persone con un bagaglio non solo di valigie ma anche di esperienze. Salvador ascolta tutti e tra una spazzata e l’altra narra il mondo che gli passa davanti in attesa di imbarcarsi su un volo per l’India o per New York. Le storie decollano una dopo l’altra, pagina dopo pagina, raccontante con brio e senza fatica. Come quella di Domingo Millon al quale uno speciale venditore ha detto: “Le proponiamo di entrare nel Club dei desideri impossibili. Un circolo esclusivo. Come omaggio, se aderisce, può tenersela. Si chiama Eva, ma se il nome non le piace può cambiarlo. Farà tutto ciò che desidera. Vuole sentire gli altri vantaggi del nostro club?”. L’aeroporto come sfondo di un intreccio fa venire in mente il bel film The Terminal di Steven Spielberg, il più recente Tra le nuvole di Jason Reitman e il libro Una settimana all'aeroporto di Alain de Botton.