giovedì 20 febbraio 2014

Lo storytelling in 9 punti


1) William Ryan: “Dimenticate il marketing tradizionale e gli approcci incentrati sul marchio. Siamo entrati nell’era della narrazione, in cui la più grande sfida che le aziende affrontano è il modo di comunicare la loro storia nella maniera più efficace e credibile possibile, sia all’interno che all’esterno.”
 2) Ashraf Ramzy: “La gente non compra i prodotti, ma le storie che questi prodotti rappresentano. Così come non comprano marche, ma i miti e gli archetipi che queste marche simboleggiano.”
3) Steve Denning: “Una marca è essenzialmente una relazione. Questa relazione può essere tenue, fragile, e limitarsi a una vaga familiarità del consumatore con il nome della marca. Oppure iscriversi nella durata. Il paradosso del marketing moderno, in effetti, è che deve rendere fedeli abitudini di acquisto che sono divenute  mutevoli, labili, imprevedibili.”
4) Larry Weber: “È necessario che la marca ritrovi un’identità forte e coerente che parli sia ai consumatori sia ai collaboratori dell’azienda - dipendenti, azionisti, fornitori, investitori - e condensi in un racconto coerente tutti gli elementi costitutivi dell’azienda: la sua storia, la natura dei prodotti  che fabbrica, la qualità del servizio che offre alla clientela, i rapporti di lavoro, il comportamento nei confronti dell’ambiente.”
5) Barbara Stern:  “Quando avete un prodotto che è identico a un altro prodotto, ci sono vari modi di battere la concorrenza. O si abbassa il prezzo – ed è la soluzione più stupida – o si cambia il valore del prodotto raccontando una storia”.
6) George Lewi: “La marca diventa mito quando entra in armonia con le credenze dei consumatori. Il ciclo vitale di una marca si articola in tre epoche: in quella dell’eroismo la marca s’impone per la sua differenza; in quella della saggezza essa ottiene la fiducia; e nell’epoca del mito acquisisce una coscienza.”
7) Steve Denning: “Le storie utili all’impresa possono essere classificate in: storie che permettono di condividere conoscenze, storie che incitano all’azione, storie che riguardano ciò che può accadere in futuro,storie basate sull’umorismo e sulla satira, storie che comunicano quello che siamo, storie che trasmettono valori, storie che colmano ritardi nelle competenze.”
8) Christian Salmon: “Il neomarketing opera un sottile slittamento semantico: trasforma il consumo in distribuzione teatrale. Scegli un personaggio, e noi ti forniamo gli accessori. Datti un ruolo, noi ci occupiamo delle scene e dei costumi. Il consumo come unico rapporto con il mondo. Si attribuiscono alle marche i poteri che una volta si cercavano nei miti.”

9) Steve Jobs: Non abbiamo alcuna possibilità di farci pubblicità basandoci sulla funzionalità, sui benefici, sulla RAM, sui grafici e sui confronti. L'unica possibilità di comunicare che abbiamo passa attraverso un'emozione.
Da Christian Salmon, Storytelling, la fabbrica delle idee, 
e Siate affamati, siate folli, Steve Jobs in parole sue a cura di George Beahm

sabato 8 febbraio 2014

La luna nel pozzo


Tanto tempo fa, in un paese lontano, viveva un bambino molto felice. La sua migliore amica era la luna. Una  notte si avvicinò a un pozzo e scoprì una cosa terribile: la luna era caduta nel pozzo. Bisognava salvarla, perché il posto della luna è in cielo!
Senza perdere tempo cercò una corda e la gettò nel pozzo.
Poi cominciò a tirare, a tirare, a tirare...
Tirò così forte che finì disteso per terra.
Solo allora vide la luna splendere di nuovo in cielo.
Si racconta che quella fu proprio una buona notte per il bambino e per la sua amica luna.
La luna nel Pozzo, una fiaba di Nasreddin Hoca (1284), a cura di M.A. Orefice, disegni di Marina Carosi, GB, Pieve di Soligo, 2003