venerdì 19 dicembre 2014

Salomon Resnik: Un dialogo insolito


Un foglio bianco, essenziale, piegato in quattro, il carattere delle scritte è un  Comic Sans, l’indirizzo 8 kislev 5775, Sala Montefiore, Centro di studi ebraici, Venezia.
La sua voce compone un tessuto multiforme di lingue, italiano, francese, tedesco, yiddish, spagnolo, i suoi racconti un arazzo di volti, libri, viaggi, città:
"Sono nato nel 1920 a Buenos Aires, in un quartiere di immigrati, figlio di ebrei russi ucraini di tradizione askenazita originari di Odessa. Da piccolo andavo nella sinagoga per ascoltare mio padre che cantava nel coro, avevo circa dieci anni, e mi ricordo che tutti, arrivati a un certo punto, chiudevano  gli occhi, e la persona vicino a me diceva che sarei diventato cieco se avessi guardato ... guardai lo stesso, vidi le mani del celebrante che si levavano verso l’alto simili a quelle ossute dei disegni di Egon Schiele".