Narra il mito greco che un tempo le cicale fossero uomini, i quali conosciute le Muse furono rapiti a tal punto dal piacere del canto da non nutrirsi più e perciò morire. Nacque così la stirpe delle cicale a cui le Muse diedero il privilegio di non aver bisogno di alcun cibo sin dalla nascita e di poter cantare per tutta la vita. Una volta giunte nell'aldilà il loro compito era di informare le Muse su quali uomini avessero reso loro onore sulla terra.
Per i greci le cicale simboleggiavano l'amore ed erano simili agli dei. Secondo La Fontaine l'insetto, contrapposto alla formica, è l'emblema dello spreco. Nella lingua comune una cicala è persona chiacchierona e fastidiosa, e cicalare significa parlare troppo e di argomenti frivoli. Eppure il Poeta ci ricorda "l'alacre frinir delle cicale".
Per Bacco!
RispondiEliminaAllora d'ora in poi quando mi chiameranno "bubamara", che in serbo dovrebbe significare qualcosa come "insettino", per consolarmi nn penserò più alla cocinella ma alla cicala ;-))