mercoledì 31 ottobre 2012

Una sera al Golden


Allora è andata così, che io al Golden ci dovevo andare col Loris, ma poi il Loris non si è più fatto vivo, l’sms non me l’ha mandato, e io non ci pensavo più, così quando sono in macchina, che piove e sono un po’ stanco perché è stata una di quelle giornate che, mi chiama Ale e ridendo mi dice guarda che sono al Golden stasera, passa dopo, come fai a dire di no, va bene passo, sto mezzora e poi ciao, è che quando arrivo suonano proprio musica divertente al Golden, anche i tipi che la suonano sono divertenti, non le solite canzoni dei  Nomadi, niente De Andrè, finalmente, però all’inizio non li ascolto tanto, sono lì al tavolo che parlo con Giorgio, sì perché c’era anche Giorgio, e la Vale, e Ale, e anche e un paio di sue amiche, però poi a un certo punto il cantante dice Quelli che sono amici di Loris alzino la mano,

domenica 28 ottobre 2012

L'ora legale


“Il giorno in cui sta per scattare l’ora legale, o solare.
Perché non si capisce mai se questa volta scatta l’ora solare al posto della legale, o quella legale al posto della solare.

giovedì 18 ottobre 2012

I segreti di Venezia


Canal Grande visto dall’alto ha la forma di un serpente, simbolo del peccato ma anche della conoscenza, o la forma di un drago, maschera dell’ignoto, di quella che Jung chiamava Ombra, la testa del drago è l’isola di San Giorgio. La scena che torna alla memoria è quella dipinta in una tela di Vittore Carpaccio, che si trova nella chiesa dalmata di San Giorgio degli Schiavoni: San Giorgio in sella al suo cavallo affronta il drago frontalmente, la sua lunga lancia penetra dall’alto verso il basso nella bocca del mostro alato. Sul terreno giacciono corpi mutilati e teschi, in prospettiva un paesaggio collinare, le 
architetture di una città ideale su una baia fanno da sfondo a una principessa che prega.


lunedì 15 ottobre 2012

Lettera a un kamikaze


Come altri, è un libro che, non si trova più in libreria, solo in qualche biblioteca, eppure non sono passati più di otto anni da quando Khaled Fouad Allam lo pubblicò per la prima volta con Rizzoli. Si intitola Lettera a un kamikaze. Allam scrive a un terrorista che cammina carico di morte verso il suo obiettivo, uno che passa oltre ciò che lo circonda, come un treno che non rivedrà mai più i paesaggi che attraversa. È un libro scritto di getto dopo aver partecipato a una trasmissione televisiva in cui una ragazza di Gerusalemme, sopravvissuta ad un attentato kamikaze, disse che non amava gli arabi;  Allam che le siede accanto capisce che quel giudizio rischia di essere il pensiero del mondo e così scrive una lettera che si interroga sul male, sui cattivi maestri, sul Corano, sulla scrittura.

sabato 13 ottobre 2012

Tunisi, taxi di sola andata



“Corre veloce quest’autista silenzioso, forse contrariato per l’ora e una corsa imprevista. Lo sguardo fermo sulla strada, non mi guarda nello specchietto e non attacca bottone come gli altri. Ascolto il profumo del suo gelsomino infilato dietro l’orecchio e mi lascio portare.” Sophie, la protagonista di Tunisi, taxi di sola andata (ed. No Reply), ultimo libro di Ilaria Guidantoni, scivola fra le strade di Tunisi incontrando i protagonisti della rivoluzione all’indomani della caduta di Ben Ali. Ma non è solo un reportage giornalistico, è anche la storia del suo amore per Jean Philippe: “Salgo l’ultima rampa di scale che porta all’attico e improvvisamente avverto una stanchezza pesante, mi mancano le forze. Giro per le stanze nella penombra e piango come non facevo da anni, eppure è come se non sentissi nulla. Solo di dover essere triste.” Una narrazione in presa diretta,  sembra di essere a Tunisi con Sophie: “Guardarci da fuori è vedere un quadro d’antan con quattro donne che conversano sotto il portico in una sera d’estate, sorseggiando the alla menta, degustando datteri farciti e sgranocchiando frutta secca”.

martedì 9 ottobre 2012

Il pittore e l’iPad


Insieme al filosofo del tablet, Maurizio Ferraris autore di Anima e iPad, c’è anche il pittore del tablet: si chiama David Hockney e proprio oggi è uscito il suo A bigger Message, per i tipi di Einaudi. Nel libro Hockney, considerato fra i più grandi pittori britannici, scrive: “L’iPad può diventare tutto quello che vuoi che sia. Si può passare il tempo a fare dei giochi, a guardare Youtube, a navigare in rete o, come me, a disegnare. Picasso ne sarebbe andato pazzo. L’iPad è come un foglio di carta infinito. È possibile cambiare  le dimensioni in qualsiasi momento.

domenica 7 ottobre 2012

Magris e Villalta


Dobbiamo andare laggiù, Sei sicuro? Sì guarda, non dove c’è tutta quella gente, ma lì in fondo sulla sinistra, Non adesso? No abbiamo ancora un paio di minuti, Secondo te la gente è interessata? Guarda che coda, teatro esaurito, Sì, ma non vuol dire, magari vengono così, Alcuni sono così, Finisco il mio cubano, come si chiama questo hotel? Moderno, Ci si potrebbe ambientare una storia, una storia anni trenta, Hai fame? No no, e le tue scritture come vanno? Solito, sai come sono le case editrici ... ma quella non è Ginevra? Sì è lei, ci ha visto, hai da accendere che si è spento? Ok dobbiamo andare, ma che storia scriveresti su questo hotel? 

mercoledì 3 ottobre 2012

Gli equilibristi interculturali


Muoversi sul filo che conduce verso l’altro è un esercizio che richiede attenzione, sensibilità, empatia. Si cerca un passaggio, uno “stare-tra” le trame di visioni del mondo diverse. Si diventa equilibristi interculturali: il termine è di Anna Granata, pedagogista e ricercatrice dell’Università di Torino, che lo ha usato per la prima volta nel libro Sono qui da una vita e che ieri all’auditorium Stefanini di Treviso ha presentato il suo ultimo lavoro: Intercultura, report sul futuro. Un dialogo a più voci, un libro che diventa metafora dell’accoglienza, dell’incontro, del confronto fra differenze.

lunedì 1 ottobre 2012

I bambini di Damasco

Qualche giorno fa, il 26 settembre, sul  Corriere della Sera, appariva questo articolo a firma a di Alessandra Farkas che riprendeva l'inchiesta di Save the children http://www.savethechildren.org.uk/news-and-comment/news/2012-09/exposed-crimes-against-syrias-children sui bambini di Damasco. La notizia che avrebbe dovuto trovarsi sulle prime pagine di tutti i quotidiani, inspiegabilmente era relegata nelle pagine interne. Scrive Farkas: "La guerra civile in Siria è «una calamità regionale con ramificazioni globali» che «minaccia la pace nel mondo e necessita un intervento da parte della comunità internazionale e soprattutto del Consiglio di Sicurezza».