"Nel blog l'altro può firmare nel tuo testo, esiste uno spazio per chiunque decida di arrivare"
martedì 31 marzo 2009
martedì 24 marzo 2009
Massime a confronto
"Porto addosso le ferite di tutte le battaglie che ho evitato."
F. Pessoa
“Se il rammarico li conforta, lasciate che si confortino.”
Gibran
"Le perle sono come le favole dei poeti: un malanno trasformato in bellezza."
Karen Blixen
F. Pessoa
“Se il rammarico li conforta, lasciate che si confortino.”
Gibran
"Le perle sono come le favole dei poeti: un malanno trasformato in bellezza."
Karen Blixen
domenica 22 marzo 2009
sabato 21 marzo 2009
L'animale
Se ci fosse coscienza come la nostra
nel sicuro animale che incontro ci muove
su un altro sentiero - ci piegherebbe
al suo stesso cammino. Ma il suo essere è a lui
infinito, libero, e senza un riguardo
al suo stato, puro, come ciò ch'esso guarda.
E dove noi vediamo futuro lì vede Tutto
e in Tutto se stesso, e salvo per sempre
Written by Rainer Maria Rilke
Währe Bewußtheit unserer Art in dem
sicheren Tier, das uns entgegenzieht
in anderer Richtung-, riß es uns herum
mit seinem Wandel. Doch sein Sein ist ihm
unendlich, ungefaßt und ohne Blick
auf seinen Zustand, rein, so wie sein Ausblick.
Un wo wir Zukunft sehn, dort sieht es Alles
und sich in Allem und geheilt für immer.
nel sicuro animale che incontro ci muove
su un altro sentiero - ci piegherebbe
al suo stesso cammino. Ma il suo essere è a lui
infinito, libero, e senza un riguardo
al suo stato, puro, come ciò ch'esso guarda.
E dove noi vediamo futuro lì vede Tutto
e in Tutto se stesso, e salvo per sempre
Written by Rainer Maria Rilke
Währe Bewußtheit unserer Art in dem
sicheren Tier, das uns entgegenzieht
in anderer Richtung-, riß es uns herum
mit seinem Wandel. Doch sein Sein ist ihm
unendlich, ungefaßt und ohne Blick
auf seinen Zustand, rein, so wie sein Ausblick.
Un wo wir Zukunft sehn, dort sieht es Alles
und sich in Allem und geheilt für immer.
martedì 17 marzo 2009
Sette piani
Nella novella (di Dino Buzzati) I sette piani Giuseppe Conte, sofferente di una leggerissima forma di una certa malattia, viene ricoverato all'ultimo piano di una clinica, costruita su sette livelli, a seconda della gravità del paziente. Una volta disceso un piano l’uomo non può più ritornare al livello superiore; di piano in piano Conte si avvicina al termine dei suoi giorni. Un «implacabile peso» l'opprime infine quando, giunto al primo piano dello stabile; il buio piomba sulla sua stanza, tutto sembra piegarsi a «un misterioso comando» e, inesorabilmente, cala il sipario.
La casa di cura, in cui ha luogo questa metaforica discesa rappresenta la provvisorietà della vita umana. Man mano che l’uomo guadagna consapevolezza di questa caducità, sente crescere dentro di sé il disagio della solitudine. Egli comincia a pensare che quest’ultima condizione sia causata dal suo allontanamento dal «mondo della gente normale», dove tutti sanno esattamente che cosa fare e soprattutto cosa si è obbligati a fare, dove esistono regole ben precise che non si possono infrangere. Il protagonista scivola velocemente nella disperazione man mano che la barriera tra lui e quel mondo si erige sempre più alta. «Egli cercava di persuadersi di appartenere ancora al consorzio degli uomini sani» .. Ma esiste una definizione inconfutabile di normalità? Esiste veramente una condizione comune in cui tutti possano sentirsi a proprio agio soltanto perché questa assicura il riconoscimento da parte della collettività?
La figura di Conte è emblematica dell’uomo che non si concentra sulla malattia, cerca fuori di sé la guarigione, invece di guardare dentro la propria anima per ritrovarsi. L’ansia di tornare a far parte della comunità dei normali al più presto aggrava la sua patologia e gli impedisce di incontrare la sua dimensione più profonda, dove risiede la sua salute.
(da: www.italialibri.net)
La casa di cura, in cui ha luogo questa metaforica discesa rappresenta la provvisorietà della vita umana. Man mano che l’uomo guadagna consapevolezza di questa caducità, sente crescere dentro di sé il disagio della solitudine. Egli comincia a pensare che quest’ultima condizione sia causata dal suo allontanamento dal «mondo della gente normale», dove tutti sanno esattamente che cosa fare e soprattutto cosa si è obbligati a fare, dove esistono regole ben precise che non si possono infrangere. Il protagonista scivola velocemente nella disperazione man mano che la barriera tra lui e quel mondo si erige sempre più alta. «Egli cercava di persuadersi di appartenere ancora al consorzio degli uomini sani» .. Ma esiste una definizione inconfutabile di normalità? Esiste veramente una condizione comune in cui tutti possano sentirsi a proprio agio soltanto perché questa assicura il riconoscimento da parte della collettività?
La figura di Conte è emblematica dell’uomo che non si concentra sulla malattia, cerca fuori di sé la guarigione, invece di guardare dentro la propria anima per ritrovarsi. L’ansia di tornare a far parte della comunità dei normali al più presto aggrava la sua patologia e gli impedisce di incontrare la sua dimensione più profonda, dove risiede la sua salute.
(da: www.italialibri.net)
sabato 14 marzo 2009
Amanuensi
Con i blog e le mail si torna amanuensi: ognuno a ricopiare il suo codice al proprio banco.
giovedì 12 marzo 2009
84, Charing Cross Road
La libreria antiquaria Marks & Co si trovava a Londra al numero 84 di Charing Cross Road. Dall'altra parte dell'oceano, a New York, la scrittrice Helene Hanff aveva bisogno di rintracciare alcuni vecchi libri di autori inglesi. Cominciò così a inviare la prima lettera: "Sono una scrittrice senza soldi che ama i libri di antiquariato...". Nacque un'amicizia epistolare con Frank Doel, il direttore del negozio, ma anche con gli altri impiegati. Dopo circa trent'anni però il dialogo epistolare si interruppe: Frank morì e la libreria chiuse i battenti. Quando nel 1970 la Hanff si recò a Londra per presentare il suo libro, visitò i locali abbandonati di Marks & Co "sentendo ancora una volta la presenza amorosa e composta di Frank Doel che con lei aveva diviso il sentimentale culto dei libri e che con lei aveva scritto quello che molti definiscono un libro di culto".
(84, Charing Cross Road, ed. Archinto)
(84, Charing Cross Road, ed. Archinto)
lunedì 9 marzo 2009
Der Novembermann
Lena è la moglie del pastore evangelico Hermann Drömer e madre di una ragazza ormai grande. Da dieci anni, durante il mese di novembre, va in vacanza da sola per 4 settimane e la famiglia sa che la sua destinazione è la Toscana. Stavolta, però, il suo viaggio è senza ritorno: un incidente stradale nei pressi di Brema, infatti, le costa la vita. Per Hermann si apre un mistero: come mai è morta nel nord della Germania, se era diretta a sud, e perchè gli è arrivata una cartolina firmata da lei dalla Toscana? Deciso a scoprire la verità, segue delle tracce che lo portano a Sylt, dove identifica Henry, l’“uomo di novembre” di sua moglie, un cieco che dà lezioni di pianoforte. Hermann gli si avvicina proponendosi come allievo…
Der Novembermann è un radiodramma di Markus Vattrodt e Jobst Oetzmann.
Der Novembermann è un radiodramma di Markus Vattrodt e Jobst Oetzmann.
giovedì 5 marzo 2009
Womenareheroes
Nella favela Morro da Providencia, uno dei posti più pericolosi al centro della città di Rio de Janeiro, il fotografo francese 'JR' ha decorato le facciate delle case con le gigantografie dei suoi scatti. Sguardi di donne fermati con un obiettivo 28 millimetri. Il progetto di 'JR', foto e video sul suo lavoro al sito: www.womenareheroes.be
mercoledì 4 marzo 2009
Ti chiamo
"Ti chiamo nei prossimi giorni." Se lo dice qualcuno che incontro in società, vuol dire (mi ci sono voluti anni per farmene una ragione): "Addio fino al prossimo incontro". Se lo dice qualcuno con cui ho un rapporto di lavoro, vuol dire: " Ti chiamo quando avrò bisogno di te". Se lo dice qualcuno con cui ho un rapporto di amicizia, vuol dire: "Ti chiamo quando ne avrò voglia". Se lo dice qualcuno con cui ho un rapporto sentimentale, vuol dire: "Se non chiami tu, buonanotte". Nessuno si sente più responsabile di quello che dice; snobismo, calcolo, egocentrismo e vigliaccheria, uniformando catgorie intellettuali e classi sociali, hanno fatto delle parole un titolo senza più credito alla borsa del significato.
Written by Patrizia Valduga
Written by Patrizia Valduga
lunedì 2 marzo 2009
Danza
Un corpo immobile nella luce
il suono tra il bianco e il nero
una sonata di Paganini, rami nei vasi
lei sul palcoscenico nudo
un gesto interrotto, echi di voci
vapori vestiti da corazza
una coppia dispari
nervi tesi e movimenti frenati
infine un punto rosso che ride
poi una sigaretta e la nebbia
lungo i canali sale come montagna di sale
e prima che la macchina si fermi
un luna park di luci e finti inviti.
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