mercoledì 4 marzo 2009

Ti chiamo

"Ti chiamo nei prossimi giorni." Se lo dice qualcuno che incontro in società, vuol dire (mi ci sono voluti anni per farmene una ragione): "Addio fino al prossimo incontro". Se lo dice qualcuno con cui ho un rapporto di lavoro, vuol dire: " Ti chiamo quando avrò bisogno di te". Se lo dice qualcuno con cui ho un rapporto di amicizia, vuol dire: "Ti chiamo quando ne avrò voglia". Se lo dice qualcuno con cui ho un rapporto sentimentale, vuol dire: "Se non chiami tu, buonanotte". Nessuno si sente più responsabile di quello che dice; snobismo, calcolo, egocentrismo e vigliaccheria, uniformando catgorie intellettuali e classi sociali, hanno fatto delle parole un titolo senza più credito alla borsa del significato.
Written by Patrizia Valduga

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