domenica 4 dicembre 2011

L'amo

Eco per suono, ombra per forma, papà e mamma
generazione in generazione
sotto il mio profilo, e sotto il tuo
come fa l'acqua per il sasso
far risuonare e lasciare vibrare.
il sempreverde, buccia, guscio, conchiglia, ma
grande scherzoso cielo di uno e di tutti:
uno da una parte e tutti dall'altra.
Confini segnati, educazioni ordinate,
cortesie e inviti. Niente per le buone maniere, niente a che fare.
Fusa.
Scodinzola la coda.
Si spalancano braccia.
A me tedesimo. Solo che se mi prendi in ostaggio?
La pazienza ha un limite.
Se mi metto ad aspettarti, già sei entrato
spero solo di riconoscerti per gesto o per occhio.
Tuffo. Penetra e smuove.
Freccia. Se centra e se colpisce.
Fango. E si bagna il piede.
Parassita. E virus.

Diversamente essere
cercando di non perdersi oppure
perdersi – parzialmente - volontariamente
con-prendere
in nuova disposizione
lasciare andare
accogliere il fastidio
generosità soffocanti
pieno straripante
noi fra noi
lasciarti andare
ri-cercare nuovi equilibri
io - corpo
io - mente
alterizzazione necessaria
trattenersi
scivolando fra contrasti
prestarsi al reciproco temporaneo
sprofondare
come in ampie poltrone
mescolando le nostre lingue
respiransi senza fretta
Marianna Andrigo e Aldo Aliprandi

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