Milano in una giornata di pioggia sembra avere meno fretta, come l'assonnata ragazza del bar all’angolo di via Crespi che mi chiede: Cappuccino normale o vegano?
Oltre i vetri appannati la facciata del Nuovo Teatro Ariberto è un
foglio a righe bianche.
Narrare forse è una competenza, una narrability, forse anche un
dono, una necessità, un lavoro, di sicuro è mettere in fila le cose, mettere
ordine, ma non troppo, a volte è svelare e nello stesso tempo dissimulare,
rinviare, variare, impastare, scartare, meravigliare.
Scrivere:
per scrivere scollegatevi dalla rete e spegnete il cellulare; se incontrate Buddha fatelo fuori, i maestri vanno bene ma poi dovete trovare la vostra strada, il vostro stile; lo scrittore è come una gazza ladra, ruba tutto ciò che luccica; struttura in tre atti: 1 fondare un mondo, dare vita ai personaggi; 2 affrontare il viaggio con le sue infinite possibilità e i suoi ostacoli; 3 decidere come salutarsi. Prendere tutte le ricette e buttarle vie perché ogni storia ha bisogno della sua sua ricetta, domandarsi qual è il vostro tema, che cosa vi appartiene di più. (1)
per scrivere scollegatevi dalla rete e spegnete il cellulare; se incontrate Buddha fatelo fuori, i maestri vanno bene ma poi dovete trovare la vostra strada, il vostro stile; lo scrittore è come una gazza ladra, ruba tutto ciò che luccica; struttura in tre atti: 1 fondare un mondo, dare vita ai personaggi; 2 affrontare il viaggio con le sue infinite possibilità e i suoi ostacoli; 3 decidere come salutarsi. Prendere tutte le ricette e buttarle vie perché ogni storia ha bisogno della sua sua ricetta, domandarsi qual è il vostro tema, che cosa vi appartiene di più. (1)
Andare in un luogo magico, nelle Highlands, sugli scogli dove
si addormentano le foche, in riva all’oceano, in un bosco, camminare scalzi, ascoltare
lo stomaco, la parte animale, una voce lieve che ha bisogno di una grande
attenzione, e le storie verranno, e saranno tutte vere, alcune accadute, altre
accadranno. (2)
Collegarsi alla rete perché narrare è diventato social, coinvolge
un sacco di persone, propone un tema, un’azione, un programma, un’application, una
piattaforma. Il 24 luglio 2010 gli utenti di Youtube inviarono migliaia di
video riguardanti la propria vita quotidiana: il progetto di Ridley Scott si
chiamava Life in a day, il primo social movie della storia. Un format ripreso
dalla società di produzione Indiana e da Gabriele Salvatores con Italy in a
day, e destinato a moltiplicarsi con Germany, Spain, France...in a day. (3)
Storie di Lana ha riaperto una fabbrica dismessa, meglio chiamarla
una fortezza inespugnabile sul torrente, un vecchio relitto pieno di tesori, per
far sapere che Biella è il più vecchio distretto tessile d’italia, che vi si
producono i migliori tessuti del mondo, che la trama del rilancio è un Textour
al quale tutti sono invitati a partecipare. (4)
La Strada del riso vercellese non è piatta come si potrebbe
pensare, attraversa un mare a quadretti, un’opera di ingegneria idraulica
voluta da Cavour, comprende la via delle Grange con una chiesa che ospita una
scuola, si visita con un Safarisaia per scoprire il riso rosso con i chicchi
color ruggine che profumano di tè e liquirizia, e quel territorio quasi
sconosciuto fra Milano e Torino. (5)
Raccontare è musica, percezione, ritmo, rottura del ritmo. Per la
scienza l’uomo funziona come un filtro passa basso, seleziona alcune onde sonore, il suo campo uditivo comprende solo le frequenze fra i 20 e i 20.000 Hertz, la mente è in grado di
reagire in tempi non inferiori a 600 millisecondi. Questo significa che il mondo può essere campionato da un punto di vista percettivo uditivo e che l’intensità delle risposte emotive, secondo le neuroscienze, è legata alla violazione del principio di buona continuazione: ci emozioniamo quando accade una cosa diversa da quella preannunciata, per esempio in una
sequenza di Do maggiore spunta a un tratto un accordo di Mi bemolle maggiore o
di Re bemolle maggiore (da vedere Bobby McFerrin in Whatch me play the audience) . Nel sound branding si campionano gli accordi per provocare determinati stati d’animo (spot pubblicitari), con il sound
storytelling si rimontano le unità percettive di opere musicali e film ottenendo storie completamente diverse da quelle originali. (6)
Tram quattordici, quello che va in centro, le porte si chiudono,
un iPad si accende fra una giacca grigia e delle mani grandi, le parole sono un
meccanismo perfetto per credere di aver capito.
Note dal convegno nazionale NarrAbility, svoltosi il 28 novembre
2014 al Nuovo Teatro Ariberto di Milano e organizzato dall’ Osservatorio Storytelling di Pavia, presidente Andrea Fontana, direttrice Alessandra Cosso.
1) Lo storytelling in nove scene memorabili, Martino Gozzi
2) Wilde Storytelling: radicare il racconto, Diana Bertoldi
3) Italy in a day, Lorenzo Gangarossa
4) Storie di lana, Manuele
Cecconello, Francesca Conti
5) Strada del riso, Massimo Benedetti
6) Sound storytelling, Davide Tiso
Foto: una scena da Moby Dick interpretato da Antonello Antonante del Teatro dell'Acquario di Cosenza
Foto: una scena da Moby Dick interpretato da Antonello Antonante del Teatro dell'Acquario di Cosenza
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