Un sitar
e un raga della pace sono l’introduzione migliore a una giornata di parole, di
poesie, di storie. Chi lo suona è Paolo Avanzo nella tranquilla cornice
dell’auditorium Santa Margherita di Venezia, che si trova di fronte alla sede
dell’associazione Italia Cuba che in questa domenica di maggio ha
organizzato il IX festival
internazionale di poesia Palabra en el mundo, direzione artistica Anna Lombardo.
Salgono sul palco i poeti e, fra loro, un poeta speciale che si chiama Antonio
Guerrero Rodriguez. Il 12 settembre del 1998 l’FBI lo arresta insieme a quattro compagni con l’accusa
di attentare alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti: la condanna sarà l'ergastolo. Il 17 dicembre del 2014, in seguito all’apertura delle relazioni
diplomatiche promossa da Obama, lui e i suoi amici sono tornati a essere
uomini liberi. “I poeti sono un po’ sognatori - ha detto Guerreo - per fare
versi bisogna essere un po’ pazzi. Un giorno la mia vita cambiò e mi ritrovai
in prigione. La poesia è stata per me un grido di libertà, un modo per
collegarmi al mondo. Noi cinque non ci siamo mai sentiti soli, dovevamo
resistere per difendere la verità: un principio giusto dal fondo di una grotta
puo fare più di un esercito.” In una
sua poesia scrive : “Faremo vedere che siamo una strada che attraversa le ombre, che siamo un massiccio e una stella con tratti e concetti definiti”.
“Cuba è
piccola ma alle volte riesce a rendere possibile l’impossibile, come quando in
un solo anno, nel 1961, riuscì a sconfiggere l’anafalbetismo”, aggiunge il
presidente nazionale dell’Associazione nazionale di amicizia Italia Cuba Sergio Marinoni.
Sua moglie, Maria Angelica Casula,
è in prima linea nell’associazione Medicuba Europa, un network di associazioni
europee che raccolgono fondi per comprare i farmaci antitutomorali
fondamentali per le chemioterapie infantili e che il sistema sanitario cubano
non può acquistare a causa dell’embargo USA. “Chiunque può inviare un versamento,
anche di pochi euro, mettendosi in contatto con noi attraverso il sito di
Medicuba Europa o le pagine Facebook dell’associazione di amicizia Italia Cuba".
Prende la parola la poesia, ed è il vietnamita Nguyen Chi Trung con i
suoi gorgheggi, l'abito bianco, gli occhialini tondi e la raccolta Venti a restare nella memoria: "Venti che passate
accanto come cariche, a volte tonanti, a volte dove il tempo più non esiste , che vi ritirate con malinconia
nel luogo antico dove il tempo è stato".
Nella
pausa di mezzogiorno si mangia dell’ottimo baccalà mantecato e si scopre che a
San Donà di Piave, in provincia di Venezia, battono dei cuori "cubani": quello di Luigino Bardellotto,
fra le anime dell’associazione veneziana presieduta da Giuliana Grando e
curatore dell’importante mostra sulla grafica cubana Mira Cuba, e quella
di Giovanni Giusto, musicista e fondatore del Teatro dei Pazzi, che ha dedicato
la canzone El italiano del Granma e
uno spettacolo (anteprima il 20 giugno a Rovarè - Tv) a un amico del Che che
guarda caso abitava anche lui a San Donà di Piave: Gino Donè Paro, l’unico europeo a partecipare alla
rivoluzione a fianco di Che Guevara e Fidel Castro.
“Se la
terra fosse rotonda, nessun paese, potrebbe dirsi, il centro della
terra...” ricorda il francese
Francis Combes e poi altri versi e poeti indagano, raccontano, denunciano l’insensatezza delle
prevaricazioni, delle solitudini, dei confini, delle guerre. E ancora
musica, una musica che è poesia, quella di Sorah Rionda e Charly
Bortolotto, colori delle Asturie negli angoli dell’Habana Vieja.
Al
festival hanno partecipato i poeti
Aurélia Lassaque, Igor Costanzo,
Nguyen Chi Trung,
Xánath Caraza,
Stefania
Battistella, Cinzia Marulli,
Francis Combes, Antonio Guerrero
Rodriguez, Vittoria Fonseca
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