mercoledì 2 settembre 2015

Una start up a base di frutta fresca

Una start up a base di frutta fresca che a Venezia è diventata un’impresa modello: dà lavoro a circa 30 studenti universitari che con una piattaforma web gestiscono i turni in base alle date delle lezioni e agli esami. “L’idea di Frulala è nata nel 2006 - racconta Avichail Banin, 39 anni ed ex gestore del ristorante Gam Gam in Ghetto. Insieme al mio amico Oded Ben Ari, parlavamo spesso la sera di come immaginavamo il nostro fruit bar. Il progetto vero e proprio è stato presentato da Oded a Tel Aviv nell’ambito di un master in economia e management. Poi da giugno 2008 abbiamo aperto il bar vicino a campo Santi Apostoli e nel giugno del 2009 si è presentata l’occasione del chiosco lungo la Strada Nova”. 
Avichail e Oded hanno ricevuto già almeno cento richieste per aperture in franchising, ma loro tengono duro: “Abbiamo ancora delle piccole cose da mettere a posto, come il sito web, il lancio di alcune nuove zuppe e frullati, una strategia di web marketing...ci sta lavorando il gruppo italo-israeliano composto da brand strategic manager, copywriter, grafici, designer e un cuoco”. 

Ma intanto gli studenti veneziani fanno a gara per un posto da Frulala. La ragione è semplice, i due fondatori hanno organizzato il lavoro in modo che per i ragazzi ci siano soddisfazione economica e divertimento. I contratti sono a chiamata o a tempo determinato, ma la vera novità è una piattaforma interattiva con la quale i collaboratori gestiscono i tre turni disponibili: 9-15, 15-21, 21-2. I livelli di responsabilità sono cinque: i venditori, che allungano gli shottini, gli assaggi, di frullati e spremute ai passanti, i baristi di primo livello, quelli di secondo, il responsabile del punto vendita e due city manager. Ogni profilo, inoltre ha dei quozienti di valutazione, in termini di produttività ed entusiasmo: il massimo è 5, ed è raggiunto da quasi tutti i componenti del team (età media 24 anni). La ragione è semplice: una buona paga, non più di quattro giorni di lavoro alla settimana e la libertà di decidere l’orario. In più ci sono i premi produttività se si supera l’obiettivo del mese: a giugno c’è stato un compenso premio di 300 euro a testa. “E una volta al mese, aggiunge Avichail - ci troviamo per una cena o una gita, è importante stare bene insieme non solo al lavoro”. Progetti futuri? “Aprire a Roma e a Barcellona” 
Foto: sito frulala.com

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