venerdì 4 novembre 2011

Wittgenstein

Alcuni appunti dall'incontro, svoltosi oggi alla libreria Canova di Treviso, con il professor Luigi Perissinotto, uno dei massimi esperti italiani di Wittgenstein.
Le ultime parole di Wittgenstein, dette alla moglie del dottore prima di perdere conoscenza, sono state: "Dica loro che ho avuto una vita meravigliosa".
"Nel Tractatus la filosofia non è una teoria, una dottrina, è un'attività."
La proposizione più citata è la numero 7:"Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere."
Essa sembra in contraddizione con la 6.54: "Le mie proposizioni sono chiarificazioni le quali illuminano in questo senso: Colui che mi comprende, infine le riconosce insensate, se è asceso per esse - su esse - oltre esse. (Egli deve, per così dire, gettar via la scala dopo che v'è salito.) Egli deve superare queste proposizioni; è allora che egli vede rettamente il mondo."
"Dal punto di vista etico ognuno deve trovare la propria esemplarità nella vita, fare il proprio mestiere nel miglior modo possibile. Tutto è importante tranne il tempo e i soldi."
"Filosofo è colui che non appartiene a nessuna comunità di pensiero."
"Il lavoro filosofico è propriamente - come spesso in architettura - piuttosto un lavoro su sé stessi. Sul proprio modo di vedere. Su come si vedono le cose. (E su che cosa si pretende da esse)."
"Tutto il senso del mio libro è un senso etico."
"In una poesia molto amata da Wittgenstein un crociato prima di partire per la guerra pianta un piccolo alberello nel suo giardino. Quando diventa vecchio si siede in giardino all'ombra della pianta che negli anni è cresciuta. Proprio quando non si cerca di esprimere l'inesprimibile esso si mostra."
La proposizione 6.44 del Tractatus "Non come il mondo è, è il Mistico, ma che esso è" distingue fra il "come" proprio della scienza" e il "che" proprio del mistico.
6.52 "Noi sentiamo che anche qualora tutte le possibili domande scientifiche avessero avuto risposta, i problemi della vita non sarebbero stati ancora neppure toccati. Certo, allora non resta più domanda alcuna, e questa appunto è la risposta."
Secondo Perissinotto e molti altri la filosofia di Wittgenstein non rimanderebbe a cose indicibili o indefinibili attraverso il linguaggio; altri studiosi pensano che invece sarebbe proprio questo il senso profondo, "mistico" della sua filosofia. Se ci dovessimo attenere al dicibile secondo Wittgenstein (nell'interpretazione più restrittiva) i ragionamenti intorno alle parole Bene, Male, Libertà, Giustizia, Carità, Amore, Etica, sarebbero insensati. Il che appare a sua volta un po'insensato e dogmatico. Quando mancano le parole è forse perché ci sono alcune esperienze, sensazioni, stati d'animo, intuizioni, per le quali le parole non bastano.

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