martedì 5 marzo 2013

Messa a fuoco


Due rettangoli bianchi, mare blu profondo, una donna in abito nero guarda le onde, due ragazze nei bagni si lavano le mani, gambe e tacchi rossi su scala in alluminio appoggiata a mille scatole (Guy Bourdin). Come guardiamo le cose, qual è la distanza giusta tra noi e loro, tra noi e le nostre fantasie? Più che la distanza è il vetro che conta, dev’essere smerigliato e regolabile come nell’apparecchio di campagna Lamperti e Garbagnati con soffietto a cono e chassis doppi a mezza persiana, è un cubo di legno, l’obiettivo un cilindro in ottone, sulla parte posteriore il vetro smerigliato, si osserva l'immagine trasmessa dall’obiettivo, se si sostituisce il vetro smerigliato con una lastra sensibile alla luce l’’immagine è negativa, cioè a toni invertiti, successivi trattamenti la trasformano in positiva, le lastre sono negli chassis, le due parti sono collegate da un manicotto estensibile a tenuta luce, il soffietto è regolato da un meccanismo a doppia cremagliera che permette di variare la distanza fra l’obiettivo e il vetro smerigliato, dalla variazione dipende la nitidezza dell’immagine, ovvero la messa a fuoco di un naturalista con alambicchi, 1854, una natura morta con gufo, il maniscalco con il vestito di festa, 1850, ritratto d'uomo con strabismo, Cavour con ufficiale francese, donna defunta, 1850, donna con macchina da cucire, nudo femminile, 1880, Vienna Esposizione universale Galleria delle belle arti, giovane donna che aiuta l’amica a tirare i lacci di un corsetto, 1902, il grande mercato della verdura a Mosca, Flatiron New York, due uominini e una donna con sullo sfondo l’Aiguille du Drou Chamonix, donne in camera da letto, ricamatrici a Ceylon, tempio di Badrimat Himalaya, la torre di David Gerusalemme, scalata del Monte Bianco, donna giapponese che si trucca, Peggy Guggenheim, Budapest ottobre 1956, domatore di cavalli, albina mangiatrice di spade, morte di un miliziano lealista, Spagna 1936, Luchino Visconti, gioco indiano: uno dei 35.000 scatti Sheriff Curtis raccolti dal 1896 al 1930 tra un centinaio di tribu del Nordamerica, fabbrica italiana delle cerate di Moncalieri, Eleonora Duse, donna con teschio, Mussolini arrestato durante un comizio interventista nel 1914, una coppia di contadini di spalle su una strada sterrata: lui abbraccia lei, il rastrello e la falce sulla spalla come due bandiere dopo la battaglia, sul lato destro un mulino, Inghilterra 1890, famiglia di marinai a Napoli, il pallone aerostatico di Nadar, un foglio con qualche appunto: la Jumelle di Guido Sigriste, 1898, inventata per fotografare i cavalli in corsa, una Stirn per lastre tonde, 1886, una Goerz stereo: binocolo e apparecchio fotografico, Berlino 1899, una beach camera per foto formato cartolina con consegna in pochi minuti, usata da fotografi itineranti nei luoghi di vacanza, poi l’ultima immagine: lui guarda oltre il vetro un profumo sconosciuto, capelli neri e luceMuseo nazionale Alinari, Firenze 2 marzo 2012

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