De nive sexangula
Alla fine del 1610, poco prima di essere costretto a lasciare Praga, Keplero dedica a Wacker von Wackenfels, suo protettore, la descrizione di un fiocco di neve. Nella prefazione del De nive sexangula Keplero scrive: "Vogliate dunque ricevere in tutta serenità
questa approssimazione del Nulla e, se Voi l’apprezzate, trattenete il fiato,
per paura di ritrovarVi con Nulla (in tedesco la parola Nichts, che in dialetto si pronuncia Nix, richiama il latino nix, neve ndr).
A dire il vero, si fa dissertare Socrate sul salto
di una pulce. Ecco allora
perché esaminare il motivo per cui le nevi, alla loro prima caduta, prima
di aggrovigliarsi in fiocchi più grossi, sono sempre
esagonali, e hanno, ogni volta,
sei raggi vellutati come piccole piume."
Foto di Mufson Beckett
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