“Questi
mercanti d’un po’ di ogni cosa , furbacchioni matricolati, si sottintende, e
poliglotti come i loro fratelli di banda, usano nel tentare la gente un certo
procedimento drammatico che diverte assai, e che di rado fallisce allo scopo
dell’attore. Le loro botteghe son quasi tutte stanzuccie oscure piene di casse
e d’armadi, dove bisogna accendere il lume e c’è appena posto da rigirarsi.
Dopo
avervi fatto vedere qualche vecchio stipetto intarsiato d’avorio e di
madreperla, qualche porcellana
chinese, qualche vaso del Giappone, il mercante vi dice che ha qualcosa
di speciale per voi, tira fuori un cassetto e vi rovescia sulla tavola un
mucchio di ninnoli: