mercoledì 28 aprile 2010

Facce

Il progetto della mostra fotografica Facce - From me to you and back, nasce nel giugno dello scorso anno durante il seminario Mindful of Otherness promosso dalla Goldsmith University di Londra. Pensai che il tema dell’alterità è il tema centrale del nostro tempo, un’epoca in cui le culture e le mentalità continuano ad affiancarsi, a mescolarsi, ma non sempre a riconoscersi, a convivere ma non sempre a rispettarsi. L’altro non necessariamente è lo straniero (l'altro per definizione), l'altro è chiunque io incontri, ogni persona infatti rappresenta per noi un mistero per certi versi inaccessibile. Ma è possibile un dialogo con chi è differente da noi? Per alcuni è impossibile, per altri si risolve in un’integrazione-conversione dell’altro ai propri valori, per altri ancora è un fine irraggiungibile al quale bisogna però tendere con tutte le forze. Il volto dell’altro è un testo, una scrittura che ci rinvia e differisce ad altro e all’altro ma anche a quell’altro che è in noi e che a volte assume le forme di uno spettro, di qualcosa che è stato rimosso. A queste riflessioni si è unito il ricordo di alcune pagine straordinarie di pensatori come Gadamer, Derrida, Blachot, Levinas, e la mia passione per la fotografia che coltivo da quando andavo alle scuole medie e sviluppavo le pellicole nella camera oscura del fotografo del paese. Né potevo non considerare l’unicità del provincia di Treviso, e del Nordest in generale, che hanno un’altissima concentrazione di immigrati provenienti dall’Est, dall’Ovest e dal Sud del mondo. La mostra Facce, che presenterà una serie di volti più o meno familiari, più o meno differenti, è l’occasione per scrivere una “cartolina” a chi sente di esserne il destinatario, un testo aperto sull’incontro con l’altro da condividere con chi ha vive con sensibilità e capacità di accoglienza le differenze. La mostra in somma come una cartolina che aspetta una risposta, un atto d’amore from me to you and back, un’occasione non silenziosa per proseguire insieme la riflessione sull’incontro con l’altro.

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