venerdì 18 novembre 2011

Valvasor

Il treno partì da Bologna ma non erano scesi tutti: Johann Weichard Valvasor, morto nel 1693 in Carniola, era rimasto a bordo in una conversazione nata per caso. Suo nonno era un commerciante di Telgate, vicino Bergamo, sua madre una Rauber, famiglia di personaggi illustri. Valvasor era un uomo dai molteplici interessi: misurava le montagne, studiava i laghi che spariscono, costruiva tunnel; nel suo castello c'erano una grande tipografia e una biblioteca con migliaia di volumi. E scrisse dei libri: voleva fare conoscere le meraviglie della Carniola al mondo. Nel 1689 a Norimberga pubblicò Die Ehre des Herzogthums Crain (La gloria del ducato di Carniola) : 3532 pagine in quattro volumi e 500 illustrazioni, la maggior parte disegnate da lui. Nella scrittura invece lo aiutò Erasmus Francisci di Lubecca, un nobile decaduto che si guadagnava da vivere come scrivano e correttore di bozze. Erasmus intervenne creativamente aggiungendo qua e là le sue considerazioni, frasi di di autori famosi, riflessioni misticheggianti. Un fiume testuale nel quale affiorano anche numerose povedke, i raccontini popolari che Valvasor raccoglieva insieme ai dati storici e geografici della sua regione, per ogni villaggio, bosco, fiume, montagna, non mancavano mai fiabe, leggende, aneddoti curiosi. Scrive Maria Bidovec, docente di Letteratura e civiltà slovena all'Università di Udine, nel suo Johann Weichard Valvasor: polimata, nonché avvincente narratore nella Carniola del Seicento: "L'originale commistione, operata solo da Valvasor, di racconti di origine popolare, aneddoti, osservazioni frutto di esperienza personale nonché di storie tratte da letture e studi d'archivio non potè venire apprezzata da quello stesso popolo semplice che ne era il protagonista, poiché esso non era in grado di leggerla; né poté essere sufficientemente conosciuta e ammirata dal potenziale enorme pubblico dei lettori europei di lingua tedesca, confinata come rimase all'interno delle frontiere di quella periferica provincia dell'Impero, ancora troppo chiusa in sé e culturalmente immatura. (...) Ciò che egli era stato capace di costruire nel campo della narrazione di storie curiose e fantastiche rimase apparentemente senza eco, ma in realtà costituì una pietra miliare."

1 commento:

  1. Valvasor ha scritto del vampiro di Kringa, 200 anni prima di Bram Stocker.

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