"Egli ripagava il suo secolo col definire volgare stupidità l'origine delle misteriose alterazioni che ne costituivano la malattia, distruggendo il genio.
Né l'intendeva affatto in senso offensivo. Infatti se di dentro la stupidità non somigliasse straordinariamente all'intelligenza, se di fuori non si potesse scambiare per progresso, genio, speranza, perfezionamento, nessuno vorrebbe esser stupido e la stupidità non esisterebbe. O almeno sarebbe molto facile combatterla. Purtroppo invece essa ha qualcosa di singolarmente simpatico e naturale. Se si trova, ad esempio, che una oleografia è una produzione artistica più ingegnosa di un quadro dipinto a mano , anche questo contiene una verità, ed è più facile dimostrarla che non dimostrare la grandezza di Van Gogh. Allo stesso modo è molto agevole e rimunerativo essere un drammaturgo più forte di Shakespeare o un narratore più armonico di Goethe, e in un autentico luogo comune v'è certamente più umanità che in una nuova scoperta. Non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi, essa è pronta e versatile e può indossare tutti i vestiti della verità. La verità invece ha un abito solo e una sola strada, ed è sempre in svantaggio."
Robert Musil, da: Der Mann ohne Eigenschaften, Berlin 1931, S.54
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