martedì 3 marzo 2015

De nive sexangula

Alla fine del 1610,  poco prima di essere costretto a lasciare Praga, Keplero dedica a Wacker von Wackenfels, suo protettore, la descrizione di un fiocco di neve.  Nella prefazione del De nive sexangula Keplero  scrive: "Vogliate dunque ricevere in tutta serenità questa approssimazione del Nulla e, se Voi l’apprezzate, trattenete il fiato, per paura di ritrovarVi con  Nulla (in tedesco la parola Nichts, che in dialetto si pronuncia Nix, richiama il latino nix, neve ndr).
A dire il vero, si fa dissertare Socrate sul salto di una pulce. Ecco allora perché esaminare il motivo per cui le nevi, alla loro prima caduta, prima di  aggrovigliarsi  in fiocchi più grossi, sono sempre esagonali, e hanno, ogni volta,  sei raggi vellutati come piccole piume." 
Foto di Mufson Beckett


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