venerdì 25 luglio 2014

Guardare

C'è una breve storia raccontata da Platone (IVa.C.) nel Teeteto che mostra come quel che ci sfugge, spesso, è davanti ai nostri occhi. Altre volte è alle nostre spalle come nella fiaba  La luna nel pozzo scritta nel 1284 da Nasreddin Hoca  oppure nascosto in bella vista come nella  Lettera rubata (1845) di Edgar Allan Poe.
"Successe a Talete che mentre osservava le stelle e guardava in alto cadde in un pozzo, ed una servetta tracia, piuttosto in gamba e carina, si burlò di lui: Come pretendi di osservare le cose del cielo quando non sai vedere quel che hai davanti ai piedi."
(L'opera ritratta nella foto è di Peter Fischli e David Weiss)

lunedì 21 luglio 2014

Imperfezione

Nel recente libro di Slavoj Zizek è ricordata una breve storiella sull'imperfezione di dio, tema collegato all'esistenza del male:
"Due amici giocano a colpire una lattina con la palla. Dopo ripetuti centri, uno di loro dice:
Per Dio l'ho mancata!
Il suo amico, molto credente, s'arrabbia: Come osi parlare così di nostro Signore, che Dio ti fulmini!
Ma dopo poco un fulmine lo ferisce a morte: Perché hai colpito me Signore e non chi ha pronunciato il tuo nome invano?
Una voce profonda risuona nel cielo: Per Dio, l'ho mancato!"

mercoledì 9 luglio 2014

Il teatro del mondo


La vita, il mondo, sarebbero un’opera lirica, e l’autore della musiche sarebbe Satana, scrive Machado de Assis nel romanzo Don Casmurro: “Satana supplicò ancora (di far rappresentare l’opera in cielo), ma senza fortuna, finché Dio stanco e pieno di misericordia, acconsentì che l’opera fosse eseguita, ma fuori dal cielo. Creò un teatro speciale, questo pianeta, e inventò un’intera compagnia, con tutte le sue parti, protagonisti e comprimari, cori e ballerini.
‘Ora assistete a qualche prova!’ disse Satana, e Dio rispose:
‘No, non voglio saperne di prove. Mi basta aver composto il libretto; sono pronto a dividere con te i diritti d’autore.’
Forse fu un male quel rifiuto; ne risultano alcune discordanze, che una previa audizione, un’amichevole collaborazione avrebbero evitato. In effetti vi sono certi punti in cui i versi vanno a destra e la musica a sinistra. C’è anche chi dice che proprio in questo sta la bellezza della composizione, che non rischia di diventar monotona, e così spiegano il terzetto dell’Eden, l’aria di Abele, i cori della ghigliottina e della schiavitù. Non è raro che le stesse situazioni si ripetano senza una ragione plausibile. Certi motivi stancano a forza d’esser ripetuti. Vi sono anche punti oscuri; il maestro abusa delle masse corali, coprendo molte volte il senso in maniera confusa." 

martedì 8 luglio 2014

Che non sia

"Fa' che non venga l'ora del tramonto
l'angolo dei pensieri e della neve
quando togli la polvere alle cose
e sai che dovrai rendere conto.
Che non sia l'ora dei racconti strani,
a mezza voce, pieni di paure..."

"Come per noncuranza della foce
L'acqua conosce un complicato giro
Ha perso trasparenza la mia voce
Se per frontiera ha solo il tuo respiro."

"Sì, sì, anche noi,
nel nostro piccolo,
andiamo orgogliosi
delle nostre prestazioni!
Anche noi, anche noi come uno
di quegli irreprensibili,
congegni domestici,
anche noi, anche noi, nel nostro piccolo,
aspiriamo alla polvere!"
Riccardo Held, Otto frammenti e un requiem per Lukas, La Fenice, Venezia, 4 luglio 2014