venerdì 27 febbraio 2009

Nuda

Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, strade di mela,
nuda sei sottile come il grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l'estate in una chiesa d'oro.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t'addentri nel sotterraneo del mondo
come in una lunga galleria di vestiti e di lavori:
la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere una mano nuda.
Written by Pablo Neruda

giovedì 26 febbraio 2009

Il denaro e la verità

« Quando avrò accumulato denaro sarò perfino originale. Il denaro è la cosa più odiosa e più vile, in quanto conferisce perfino l’ingegno. »
« Non hai detto che la verità: per ciò, sei stato ingiusto! »
(L'idiota)
Written by Fëdor Michajlovič Dostoevskij

mercoledì 25 febbraio 2009

La lettera

Ma ciò che inquieta di più e che rode come un tarlo testardo
infilato in una vecchia tavola e impossibile da far tacere
se non con un veleno che avvelenerebbe anche noi,
è la lettera che non abbiamo mai scritto. “Quella” lettera.
Quella che tutti noi abbiamo sempre pensato di scrivere,
in certe notti insonni, e che abbiamo sempre rimandato al giorno dopo.
Written by Antonio Tabucchi

martedì 24 febbraio 2009

Gli amanti

Gli amanti potrebbero, se lo capissero, nell'aria della notte
meravigliosamente parlare. Poiché sembra che tutto ci nasconda. Guarda, gli alberi sono; le case che abitiamo perdurano. Soltanto noi da tutto passiamo, come un'aria che cambia.
E tutto congiura a tacere di noi, in parte come
vergogna, o forse come speranza indicibile.
Written by Rainer Maria Rilke

lunedì 23 febbraio 2009

Come dirlo? (2)

se un bel tacer non fu mai detto
se léggére ha poco peso
se fare è dopo il mare
se dire so che ride
e tradurre è tradire
e ri-ferire può ferire
se ardire è capire
predicare è annoiare
citare fa copiare
ma ri-velare può celare
e af-fermare invita a sostare
di-chi-arare chiede di seminare
spiegare porta vento
sotto-lineare vola giù
se rac-contare è sommare
filo-so-fare è solo ricamare
ma cantare non è contare
di-vulgare non sta bene
narrare ha troppe erre
con-vincere non sa perdere
persuadere incanta
chiacchierare stanca
ragionare sfianca
parlare del + e del – uguale 0
scherzare non vale
insultare è illegale
allora non ci resta che dire
di quali re, res ed ire
sarà il nostro dire.

mercoledì 18 febbraio 2009

Novecento

"... Potevi pensare che era matto. Ma non era così semplice. Quando uno ti racconta con assoluta esattezza che odore c'è in Bertham Street, d'estate, quando ha appena smesso di piovere, non puoi pensare che è matto per la sola stupida ragione che in Bertham Street, lui, non c'è mai stato. Negli occhi di qualcuno, nelle parole di qualcuno, lui, quell'aria, l'aveva respirata davvero. Il mondo, magari, non l'aveva visto mai. Ma erano ventisette anni che il mondo passava su quella nave : ed erano ventisette anni che lui, su quella nave, lo spiava. E gli rubava l'anima.
In questo era un genio, niente da dire. Sapeva ascoltare. E sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente. I segni che la gente si porta addosso : posti, rumori, odori, la loro terra, la loro storia ... Tutta scritta, addosso. Lui leggeva, e con cura infinita, catalogava, sistemava, ordinava ... "
(da Novecento di Alessandro Baricco)

martedì 17 febbraio 2009

Le cose

Le cose non sono come sembrano. Come siano davvero forse nessun lo sa. Quindi l'abito non solo non fa il monaco ma neppure l'abito.

lunedì 16 febbraio 2009

Pensioni

Le pensioni si apprezzano in tre stagioni della vita: quando si è bambini, quando si hanno bambini e quando non si sopportano più i bambini. Nel periodo di mezzo, nel quarto di secolo avventuroso che va dall'adolescenza al primo colpo della strega, è difficile capire il fascino di questi luoghi. A trent'anni - è comprensibile - si confonde il ruolo di pensionanti con quello di pensionati, e si reagisce con atletico orgoglio. "Fermi in un posto per quindici giorni? Giammai". Ma le pensioni non hanno fretta. Aspettano che noi facciamo il giro del mondo, il costa a costa, la discesa delle cascate. Sanno che prima o poi, torneremo a controllare cosa c'è di dolce. Magari con amici stranieri, che ne chiederanno una porzione anche loro.
Written by Beppe Severgnini

sabato 14 febbraio 2009

Cambiare

Per un essere cosciente esistere significa cambiare, cambiare significa maturarsi, maturarsi significa creare indefinitamente se stessi.
Written by Henri Bergson

venerdì 13 febbraio 2009

Come dirlo?

Parole magiche, diplomatiche, immaginifiche e biforcute, parole vere e false. Se il discorso può essere associato ad un treno di combinazioni diverse, Adelino Cattani, docente di Teoria dell’argomentazione all’Università di Padova, ci accompagna alla scoperta delle sue carrozze. “Come dirlo” (Loffredo editore), è un viaggio curioso tra le sfumature paesaggistiche dell’arte della parola. Si comincia con le parole magiche, quelle che incantano, che cambiano la vita, come giuramenti, benedizioni, sentenze, o che salvano poeticamente come Sherazade ne Le mille e una notte. Si prosegue con le parole diverse e gli eufemismi. Tra povero e economicamente svantaggiato, fiscalità e tasse, inceneritore e termovalorizzatore, tortura e “rigoroso esame”, le tonalità e gli effetti del nostro dire mutano. Perifrasi forbite che Cattani mostra con sense of humour:”Ella ha una scatola cranica che più che alla speculazione sarebbe atta alla riproduzione”. Pagina dopo pagina l’Autore s’inerpica sul treno in corsa e come un funambolo ci accompagna da un’espressione all’altra: l’inadeguatezza del termine First Lady; le definizioni del Lexicon recentis latinitatis; la Culeide del Gigli e il De modo cacandi di Rabelais; le furbizie del doublespeack citando anche Voltaire: “Quando una signora dice no, vuol dire forse. Quando dice forse, vuol dire sì. Quando dice sì, non è una signora” ; le variazioni possibili su uno stesso tema con quindici modi per dire “Lo so” e trentacinque per “Bisogna lasciare lentamente la frizione”. Il treno corre con a bordo una compagnia di alti ingegni: Shakespeare, Erasmo, Queneau, Swift, Wittgenstein, Orwell, Rabelais, Calvino e tanti altri. Il discorso a volte si attenua a volte si amplifica, mai si ferma, scarrozzando pensieri, sentimenti emozioni per nuovi territori. Certo a volte inganna perché “Se le persone non si illudessero, non si ingannassero o non fossero ingannate circa sé stesse, si perderebbero molte possibilità di realizzare molte cose buone”. Di stazione in stazione non si saltano i modi per chiedere o rifiutare un favore, per ben dire male dicendo, con uno spassoso ritratto del social climber che “sa tutto ma non sempre capisce tutto”, transitando per l’ insulto raffinato: “Lo sa? Lei mi ricorda il principe Myskin”, approdando infine agli equivoci linguistici tra uomini e donne e alle convenzioni del politically correct. E tra poliedrici riferimenti e umoristiche notazioni, si giunge in testa al treno per capire che “Non c’è cosa così importante che non importi come sia detta”. Meglio se con un po’ di zucchero direbbe Mary Poppins.

giovedì 12 febbraio 2009

mercoledì 11 febbraio 2009

Nordest

Sul mensile della Fondazione Benetton Studi Ricerche di febbraio è riportata questa bella poesia di Isabella Panfido che si intitola Nordest:

Lascia tracce l'aprile
sul bordo acceso di pozze e fossi
nei brani di campagna di questa
azzurra regione persa
nei labirinti di rotonde calve.

Infilzato al neon dei crocefissi
il crepuscolo a est galleggia
sul giallo al sodio dei parcheggi
custodi di dorsi umidi di camion.
Suolo indistinto, cave, tane di buio.

Qui cerco per la via dell'acqua
nell'inarcatura della luce
dove la terra cede al cielo
e il cielo al mare
il disegno antico e la mia ragione.

martedì 10 febbraio 2009

Annozero

Gentile Michele Santoro,
Abusare del proprio potere per punire le persone che semplicemente si permettono di criticarla come ha fatto con Lucia Annunziata, rimanda a metodi e culture che dovrebbero appartenere ad altri universi, non certo al buon giornalismo. L'imitazione della Guzzanti è penosa ed offensiva, ma naturalmente mostra bene a tutti come lei sappia usare il bastone. Il che ricorda più certi sistemi "genovesi" che lo stile di un Biagi o di un Montanelli.
Santoro, cerchi di fare un po' meglio il suo mestiere.

Vergogna

Le strumentalizzazioni politiche e giornalistiche sul caso Englaro sono vergognose perché violentano la vita privata di una persona, di una famiglia, per guadagnare audience e voti. Nessuno di noi, secondo me, può giudicare la scelta di due genitori che hanno assistito per diciassette anni la propria figlia e che ne conoscevano sogni e speranze meglio della valanga di opinionisti e improvvisati moralisti che in queste ore vomitano stupidaggini. L'uso delle foto di una giovane bella e sorridente, che non è quella che giace in un letto d'ospedale, è una disgustosa manipolazione. Il fatto poi che una giornalista abbia voluto entrare nella stanza della donna lascia senza parole.
Dal punto di vista del principio ognuno di noi dispone della propria vita per quanto in suo potere e per quanto gli è consentito dalla sua coscienza, dalla sua cultura e dal suo status sociale. Quando, invece, uno stato di menomazione impedisce qualsiasi manifestazione di volontà, credo debbano essere le persone care o uno scritto della persona stessa a decidere come lei avrebbe voluto che fosse.

lunedì 9 febbraio 2009

Conoscere una donna

Un libro di Amos Oz che descrive i movimenti, le pause, le complicità, i sentimenti contrastanti di un rapporto di coppia. Una relazione raccontata al passato, dopo la morte di lei, attraverso le riflessioni di lui, il rapporto che ha con sua figlia. A volte le parti descrittive sono troppo articolate, e la nuova relazione che lui ha con un'altra donna non sembra necessaria alla trama. Altre volte si incontrano pagine preziose come questa:
- E si vergognava quasi di questa strana gioia, gli sembrava quasi brutto che il fatto di essere vivo fosse un successo, mentre la morte di Ivria indicava il suo fallimento. Sapeva bene che le azioni che le persone compiono, tutte le azioni di tutte le persone, che fossero motivate dall'ambizione o dal desiderio, che si trattasse di azioni dovute all'inganno o alla ricerca di attenzione, all'avidità, alla defezione dalle responsabilità, le azioni colpevoli e quell destinate a fallire, la competizione, l'adulazione e la generosità, le azioni destinate a impressionare, a destare attenzione, a incidersi nel ricordo della famiglia o del gruppo o della nazione o dell'umanità, le piccole e le grandi, quelle meditate e quelle istintive e malvagie, quasi tutte conducono quasi sempre a un punto al quale non pensavi affatto. Questa deviazione generale o perenne, che distorce i comportamenti delle persone, Yoel cercava di definirla dentro di sé come "lo scherzo planetario" o come lo "humour nero dell'universo" -.
La risposta al dolore, al grande vuoto del lutto sarà alla fine la scelta di mettersi al servizio degli altri.

Persone

Alcune persone sono come il sole e la luna: non s'incontrano mai.

venerdì 6 febbraio 2009

Oroscopo

Concedetevi il lusso di riflettere su qualcosa che avete trascurato. Il successo non è lontano, purché procediate nella giusta direzione. Se Cupido batte alla porta consideratelo un dono del destino.

giovedì 5 febbraio 2009

L'uomo

L'uomo è un mistero difficile da risolvere. Io voglio cercare di comprendere questo mistero perché voglio essere un uomo.
Written by Fëdor Dostoevskij

mercoledì 4 febbraio 2009

Simone Weil

Simone Weil (Parigi 1909-Ashford 1943), una grande intellettuale ricordata in un recente articolo di Vito Mancuso in cui si legge: "Dio è insieme personale e impersonale". Ciò significa che il rifiuto di Dio in quanto persona non comporta di per sé l'esclusione del divino. Vi è infatti anche un aspetto impersonale del divino (che si manifesta nella solidarietà con gli altri uomini, nell'amore per il creato e per la bellezza, nella tensione etica verso la verità e la giustizia) e quando un essere umano aderisce con tutto se stesso, incondizionatamente, a una di queste forme di amore assoluto, entra nel divino che lo sappia o no. Ciò che è decisivo è il sentirsi obbligati da qualcosa di incondizionato, che fa uscire da sé stessi e che lega a una dimensione superiore: "Quelli che possiedono allo stato puro l'amore per il prossimo e l'accettazione dell'ordine del mondo, compresa la sventura, costoro sono sicuramente salvati, anche se vivono e muoiono in apparenza atei".

martedì 3 febbraio 2009

Asini

Tra due punti passa una sola linea retta, e quella linea è sempre piena di asini.
Written by Amos Oz

lunedì 2 febbraio 2009

Scrivere e registrare

"...Quello che sto facendo da cinque anni a questa parte è di estendere il concetto di scrittura, in modo da poter dire che anche il linguaggio parlato è in qualche modo scritto. Questo è ciò che intendo per archeo-scrittura, la quale è implicita nella lingua parlata e trasforma il concetto di scrittura. Quindi non c'è contraddizione tra questa e quella. Per esempio, registrare è in un certo senso scrivere."
(da un'intervista a Derrida)

Le vite degli altri


Quanto ci interessano le vite degli altri? Alla Stasi, la polizia segreta della DDR le vite degli altri interessavano solo per eliminare le voci scomode e per conculcare la libertà di pensiero.
“Le vite degli altri” è un geniale film di Florian Henckel von Donnersmarck che spiega l’ideologia repressiva dei regimi totalitari, la complicità di una coppia, l’amore di una donna e il cambiamento di un uomo, la spia della Stasi Gerd Wiesler, in codice l’agente HGW XX/7. Su mandato del primo ministro invaghitosi dell’attrice Christa Maria Sieland, HGW spierà la vita di Christa e quella del suo compagno, l’attore Georg Dreyman, per trovare elementi di prova che portino all’arresto di quest'ultimo.
Ma Wiesler non porterà fino in fondo la sua missione pur avendo accertato delle cose che non vanno. La conoscenza del loro amore, dell’arte e della musica, in particolare l’ascolto della “Sonate vom guten Menschen” (La sonata degli uomini buoni), lo porterà a falsificare i suoi rapporti di servizio e a salvare la vita all’attore Georg Dreyman, che però perderà la sua compagna.
Una volta caduto il muro, Dreyman scoprirà attraverso una ricerca negli archivi della Stasi chi è l’agente che lo ha coperto e gli dedicherà un libro. Vincitore nel 2006 dell’Oscar per il miglior film straniero. Tempi, personaggi, dialoghi e intreccio perfetti. Bogesiana la narrazione degli eventi all'interno della stessa narrazione. Grandiosa l’interpretazione di Ulrich Mühe (morto un anno dopo il film) nei panni di HGW XX/7.

Carnevale

Sfrappole (Bologna)
Crostoli (Ferrara, Rovigo, Friuli)
Chiacchiere (Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Campania, Parma)
Bugie (Genova, Piemonte)
Galani (Veneto)
Frappe (Roma, Modena)
Cenci (Livorno)
Sflappe (Marche)
Crostoi (Trentino)
Crogetti (Siena)
Cresciole (Marche)
Fiocchetti (Coriano)