domenica 30 novembre 2014

Storytelling: come raccontare una storia



Milano in una giornata di pioggia sembra avere meno fretta, come l'assonnata ragazza del bar all’angolo di via Crespi che mi chiede: Cappuccino normale o vegano?
Oltre i vetri appannati la facciata del Nuovo Teatro Ariberto è un foglio a righe bianche.
Narrare forse è una competenza, una narrability, forse anche un dono, una necessità, un lavoro, di sicuro è mettere in fila le cose, mettere ordine, ma non troppo, a volte è svelare e nello stesso tempo dissimulare, rinviare, variare, impastare, scartare, meravigliare.
Scrivere:

sabato 29 novembre 2014

Come vogliamo essere?

Ore dodici del 22 novembre 2014, arriva l’autobus della Linea 21, fermata di fronte alla fiera di Verona, è l’ultimo giorno della fiera Job e Orienta. Una cinquantina di studenti si accalcano lungo il marciapiede, sulla strada una grande pozza d’acqua. L’autista invece che accostare si ferma a un metro del marciapiede, costringendo tutti a bagnarsi i piedi o  a impegnarsi in prove di salto in lungo per raggiungere l’autobus. Non risponde a chi gli chiede  il motivo di  questa piccola, insensata, cattiveria, pietrificato fissa il parabrezza;
23 ottobre 2014, Corriere della Sera, in un editoriale intitolato L’ultima frontiera del narcisismo beota, Claudio Magris scrive dell’infermiera che si faceva ritrarre su Facebook sorridente accanto ai cadaveri dei pazienti e poi, per associazione, offende tutti gli utilizzatori dei social media: "Ipodotati innocui, che sentono il bisogno di comunicare sulla rete a conoscenti e sconosciuti cos’hanno mangiato la sera prima( ...) Trionfa l’aspirazione  a un’eternità da cesso (...) ognuno chiede l’eternità per il proprio calzino (...) Cani, diceva Federico II ai suoi soldati che fuggivano, volete vivere in eterno?"

sabato 15 novembre 2014

L'autismo raccontato da Lucio Moderato


“Che Le mamme frigorifero, fredde, anaffettive, generino autismo è una balla colossale." Parte in quarta Lucio Moderato uno dei maggiori esperti internazionali di autismo e responsabile del comitato tecnico e scientifico della fondazione Oltre il labirinto. “Non è colpa neppure dei papà lavastoviglie, quelli che se ne lavano le mani e vanno via, l’autismo è una condizione, non una malattia, è come avere le gambe corte, i capelli rossi, la statura bassa. E siccome non è una malattia non puoi guarirla.”
Nella storia della medicina il termine autismo (dal greco autos, che significa stesso) fu usato per la prima volta dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler  per definire la perdita di contatto con la realtà, "il pensiero circolare che si chiude in se stesso" nei pazienti schizofrenici. Ma a descrivere e a riconoscere questa sindrome negli anni Quaranta furono il viennese Hans Asperger e l’austriaco naturalizzato statunitense Leo Kanner, e solo negli anni Novanta si cominciò a escludere che l’autismo avesse delle cause psicologiche.