"(...) Prometto agli studiosi che in pochi anni tutto quanto è stato scritto dai valenti autori in quattro lingue, latina, greca, ebraica e caldaica, anche in ogni genere di discipline, lo potranno avere tra le mani intero ed emendato per l’opera di questo solo uomo (Aldo Manuzio ndr), e nessuno desidererà più altre opere letterarie. Non appena ciò accadrà, allora sarà manifesto quanti eccellenti codici sono ancora nascosti, o tenuti in disparte per negligenza, o soppressi per l’ambizione di alcuni che hanno a cuore soltanto una cosa: apparire i soli sapienti. Allora sarà chiaro da quanti incredibili errori siano corrotte le opere, anche queste che ora sembrano abbastanza corrette. Se a chiunque sarà gradito, come in un assaggio, farsi un’idea di tutto ciò, confronti con gli esemplari già pubblicati le epistole di Plinio, che tra poco verranno alla luce dall’officina di Aldo, e ciò che avrà scoperto lì, se lo aspetti anche negli altri autori. È un’impresa erculea, per Ercole! E degna di un animo regale, restituire al mondo una cosa talmente sacra crollata dalle fondamenta, cercare quello che si nasconde, tirare fuori quello che è messo in disparte, richiamare ciò che è scomparso, ricostituire ciò che è mutilo, correggere ciò che in così tanti modi è stato corrotto, soprattutto per colpa di questi volgari stampatori, per i quali è più importante il guadagno di una sola moneta d’oro piuttosto che l’intera letteratura. (...)
Anche se la sua biblioteca è chiusa dalle anguste pareti della casa, Aldo ha intenzione di costituire una biblioteca la quale non abbia altro confine che il mondo stesso."
Erasmo da Rotterdam, Adagia
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