domenica 26 dicembre 2010

L'aria delle cime


"Chi sa respirare l'aria dei miei scritti sa che è un'aria delle cime, un'aria forte. Bisogna esser nati per respirare quell'aria, altrimenti si corre il rischio, non piccolo, di raffreddarsi, lassù. Il ghiaccio è vicino, la solitudine immensa - ma che pace illumina le cose! Come si respirare liberamente! quanta parte di mondo sentiamo sotto di noi! La filosofia, così come io l'ho intesa e vissuta fino ad oggi, è vita volontaria fra i ghiacci e le alture - ricerca di tutto ciò che l'esistenza ha di estraneo e problematico, di tutto ciò che finora era proscritto dalla morale. Attraverso una lunga esperienza di itinerari nel proibito, ho imparato a considerare le cause per cui fino a oggi si è moralizzato e idealizzato in modo assai diverso da quello che comunemente si richiede: mi si è fatta luce sulla storia segreta dei filosofi, sulla psicologia dei loro grandi nomi. Quanta verità puo sopportare, quanta verità può osare un uomo? questa è diventata la mia vera unità di misura, sempre più."

"Fra i miei scritti, il mio Zarathustra sta a sé. Donandolo all'umanità, le ho fatto il più grande regalo che essa abbia mai avuto. Questo libro, una voce che passa sui millenni, non solo è il libro più alto che esista, il vero libro delle cime - tutto l'affare uomo gli sta sotto, a enorme distanza - , ma anche il più profondo, generato dalla più intrinseca ricchezza della verità, una fonte inesauribile dove non si può calare il secchio senza farlo risalire colmo d'oro e di bontà."

"Io passo in mezzo agli uomini, come in mezzo a frammenti dell'avvenire, di quell'avvenire che io contemplo."

"Fare un esperimento della propria vita stessa - questo soltanto è libertà dello spirito, questo divenne poi per me la filosofia."

Friedrich Nietzsche, da Ecce Homo (1888) e da Frammenti e postumi (1888)

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