Dalla Francia alla Germania, dall' Austria all' Olanda, nel nuovo spirito di orgoglio nei confronti della propria identità storica e culturale, i maggiori partiti trovano ormai ammissibile rimarcare come gli immigrati siano ospiti e in quanto tali debbano adattarsi ai valori culturali che caratterizzano la società ospitante: «Questo è il nostro paese: o lo amate o ve ne andate». I liberali progressisti, naturalmente, sono scandalizzati da questo razzismo populista. In ogni caso, uno sguardo più approfondito rivela in che modo la loro tolleranza multiculturale e il loro rispetto per l' altro (in termini di appartenenza etnica, di confessione religiosa, di sessualità) condivida con coloro che sono ostili agli immigrati una premessa di fondo: la paura dell' altro. Questa paura è chiaramente riconoscibile nell' ossessiva angoscia che i liberali hanno delle molestie. In sintesi, l' Altro è accetto soltanto nella misura in cui la sua presenza non è invadente, ovvero fintantoché l' Altro non è veramente Altro... Il mio dovere di mostrarmi tollerante verso l' altro significa soltanto che non dovrei mai avvicinarmi troppo a lui, non dovrei mai invaderne gli spazi. (...) Sempre più spesso nelle società tardo-capitaliste va prendendo piede il fondamentale diritto umano a non essere vessati o molestati, ovvero il diritto di restare a distanza di sicurezza dagli altri.
Slavoj Zizek
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