giovedì 22 ottobre 2009

La telefonata di "Martin"

*"Devo annotarlo proprio qui (l’asterisco che indica questa nota si trova dopo il nome di Heidegger nelle prime pagine de La Carte Postale ndr) , la mattina del 22 agosto 1979, alle 10, mentre stavo battendo a macchina questa pagina per questo libro, il telefono squillò. La centralinista americana mi chiese se accettavo una telefonata a carico del destinatario di Martin (lei disse martine o martini) Heidegger. Ascoltai una voce, come spesso faccio in queste situazioni che mi sono molto familiari, dovendo spesso chiamare “a carico” me stesso, che riconobbi dall’altra parte della linea intercontinentale delle voci che ascoltavano e spiavano una mia reazione. Che cosa vuole fare la centralinista con il ghost (fantasma) o il Geist (spirito) di Martin? Io non non posso riassumere la chimica dei calcoli che velocemente mi portarono a dire di no (È uno scherzo, non lo accetto”), dopo aver ascoltato numerose volte il nome di Martin Heidegger, sperando che l’autore dello scherzo nominasse sé stesso. Chi paga, in somma, il destinatario o il mittente? Chi deve pagare? Questa è una questione molto difficile, ma questa mattina io ho pensato che non dovevo pagare se non in altra maniera che con questa nota di ringraziamento. So che che sarò sospettato di aver preparato tutto questo, poiché è troppo bello per essere vero. Ma cosa posso fare? È vero, rigorosamente, dall’inizio alla fine, la data, l’orario, il contenuto, etc. Il nome di Heidegger era già scritto dopo quello di Freud, sul foglio che sto battendo a macchina. Questo è vero, e per di più dimostrabile, se uno volesse prendersi l’impegno di indagare: ci sono testimoni e un archivio postale sulla cosa. Io chiedo a questi testimoni (queste stazioni secondarie tra Heidegger e me) di rendersi noti. Tutto questo però non deve portarvi a pensare che una comunicazione non telefonica mi porti al fantasma di Heidegger più dell’altra. Proprio il contrario, la rete dei miei chiamanti si trova dal lato più oneroso, e più di un centralino è necessario a gestire il sovraccarico. È molto semplice, lasciatemelo dire in modo che lo sentano i miei corrispondenti di questa mattina ( verso i quali, tuttavia, ho il rammarico di non aver parlato), la mia relazione privata con Martin non passava attraverso la stessa rete di scambio."
( liberamente da La Carte Postale di J. Derrida)

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