"Intanto un filtro potente in una pentola bolle e balla, biancheggia e spumeggia. Lì essa cuoce radici tagliate nella vallata dell'Emonia, con semi e fiori, e succhi piccanti. Aggiunge sassi che vengono dall'estremo Oriente, e sabbia lavata dalla risacca dell'Oceano; aggiunge brina raccolta in una notte di plenilunio, e ali immonde, con tanto di polpa, di barbagianni, e interiora di lupo mannaro il cui muso di bestia suole mutarsi in faccia di uomo. E nemmeno manca sottile pelle squamosa di biscia del Cinife, e fegato di cervo longevo, e a tutto questo aggiunge ancora testa e becco di cornacchia campata nove secoli."
Ovidio, Metamorfosi, Libro VII, 262 -274
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