martedì 21 febbraio 2012

A colpi d'ascia

Viaggiare da solo, quale che sia la mia destinazione, mi piace più di ogni altra cosa, così come mi piace moltissimo camminare da solo. Ma la gioia più grande era sapere che alla fine del mio viaggio alla volta di Kilb avrei trovato Joana nella piccola casa paterna a piano terra. Le mie gite a Kilb le facevo sempre in primavera e in autunno, mai in estate e in inverno. Le ragazze di campagna non appena sono in grado di pensare, anelano a Vienna, alla grande città, pensavo nella bergère, questo fino ad oggi non è cambiato, e Joana doveva andare a Vienna perché voleva a tutti i costi  fare carriera. Joana moriva dalla voglia di prendere, una volta per tutte, per così dire, un treno per Vienna. Ma Vienna le ha portato più sfortuna che fortuna, pensavo nella bergère. I giovani si mettono in marcia verso la grande città e proprio nel luogo in cui avevano riposto tutte le loro speranze colano a picco nel vero senso della parola, perché la società che incontrano è disgustosa e brutale e perché la loro stessa natura non è adatta perlopiù ad affrontare  quella grande città divoratrice di uomini che è Vienna.
Thomas Bernhard, A colpi d’ascia - Una irritazione, traduzione di Agnese Grieco e Renata Colorni, Adelphi, Milano, 1990

Am liebsten reise ich, gleich wohin, allein, wie ich auch am liebsten allein gehe. Aber am Ziel meiner Reise nach Kilb die Joana in ihrem kleinen, ebenerdigen Elternhaus zu wissen, hatte mir immer die größte Freude gemacht. Meine Kilbfahrten unternahm ich im Frühjahr und im Herbst, niemals im Sommer, niemals im Winter. Die Landmädchen streben schon, sobald sie denken können, nach Wien, in die Hauptstadt, dachte ich auf dem Ohrensessel, das hat sich bis heute nicht geändert, die Joana mußte nach Wien, denn sie wollte unter allen Umständen Karriere machen. Sie hatte es nicht erwarten können, eines Tages für immer sozusagen den Zug nach Wien zu besteigen. Aber Wien hat ihr mehr Unglück als Glück gebracht, dachte ich auf dem Ohrensessel. Die jungen Leute brechen auf in die Hauptstadt und verunglücken im wahrsten Sinne des Wortes da, wo sie sich alles erhofft hatten, an der Widerwärtigkeit der Gesellschaft, an der Rücksichtslosigkeit der Gesellschaft, an der eigenen Natur, die der menschenfressenden Großstadt Wien meistens nicht gewachsen ist.
Thomas Bernhard, Holzfällen - Eine Erregung, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1984
per l'incontro Errare, Casa delle Parole, Venezia, 14 febbraio 2012)

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