Marcel
Proust, I piaceri e i giorni
"Nel blog l'altro può firmare nel tuo testo, esiste uno spazio per chiunque decida di arrivare"
lunedì 9 luglio 2012
La cattiva musica
“Detestate
la cattiva musica, ma non disprezzatela. Dal momento che la si suona e la si
canta ben di più, e ben più appassionatamente, di quella buona, ben di più di
quella buona si è riempita a poco a poco del sogno e delle lacrime degli
uomini... Quante melodie, di nessun pregio agli occhi di un artista, fan parte
della schiera dei confidenti scelti dai giovanotti sentimentali e dalle
innamorate!...Un certo ritornello insopportabile, che ogni orecchio ben nato e
ben educato rifiuta all’istante di ascoltare, ha accolto in sé il tesoro di
migliaia di vite, di cui fu la viva ispirazione, la consolazione sempre pronta,
sempre aperta sul leggio del pianoforte, la grazia sognante e l’ideale...Uno
spartito di mediocri romanze, consumato per aver troppo servito, deve
commuoverci come un cimitero o come un villaggio. Che importa che le case non
abbiano stile, che le tombe scompaiano sotto le iscrizioni e gli ornamenti di
cattivo gusto. Da questa polvere può levarsi in volo, davanti ad
un’immaginazione abbastanza benevola e rispettosa da mettere a tacere un attimo
la sua alterigia estetica, lo stormo delle anime recanti nel becco il sogno
ancora verde che faceva loro presentire l’altro mondo, e le induceva a gioire o
a piangere in questo.”
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