martedì 10 giugno 2014

Vale più il pollice del piede


Entusiasmo e sorrisi, tatuaggi e cravatte, iPad e molti tweet. Tre giorni in una galleria delle innovazioni, attorno ad un community table (Lago) pieno di hashtag e file digitali. Galileo Innovactors’ Festival, a Padova dal 5 al 7 giugno. (qui photogallery)
Prima certezza: impossibile guardare la rete da fuori, da un luogo altro (Derrida). Siamo connessi, registrati, taggati,  anche quando scegliamo off. E se parte dell’anima sta in cloud o nell’iPad, come scrive Ferraris, che differenza c’è fra guardarsi negli occhi,  leggere un tweet, laicare un post in Fb, whatsappare una grandinata di messaggi?
“Nous sommes embarqués” (controllando l’accento acuto in Google e una rassicurante attribuzione a Pascal). Impossibile scendere dalla barca della mutazione genetica, epocale, cerebrale, nella quale ci  sono più soldi che buone idee (#Avesani) e tante cose nuove da fare. Puoi: regolare la temperatura della tua stufa e controllare la scorta di pallet da cellulare (Palazzetti), costruire una sala operatoria antisismica (More), produrre di più con meno (Lattebusche), navigare con uno scafo in lino (Aretè), ragionare attorno a una scrivania interattiva (Next), coltivare radicchio con uno zappatore meccanico (Zip1),  operare con un robot (Da Vinci), conservare cibi come freschi (Irinox), scoprire con un’app se un’azienda è affidabile oppure no (ModelFinance). L’importante è che tu sia wifizzato, teleguidato, impostato.

Vale più il pollice del piede, per il quale comunque diverse aziende realizzano scarpe perfette con uno scanner 3D.
Con la stessa tecnica a Berlino la Twinkind crea il tuo doppio in miniatura: quanto grande ti desideri, affinché il tuo avatar ti sopravviva. L’essenza della customizzazione.
Ti è venuta per caso un’idea? Allora non avere fretta (facciamo meglio le cose sbagliate, o pensiamo di fare quelle giuste?#camuffo #gif02) (Se ti prepari eviti l'effetto pomodoro #gif02 #Inguscio).
Per i changemakers ci sono incubatori, scuole, comunità,  come quella di Pieter Spinder che ha raccontato Knowmads fra video, narrazioni grafiche, e battute. Per raggiungere l’obiettivo bisogna metterci cuore, testa e mani, con una spruzzatina di costellazioni familiari e vademecum olistici.
Digitale e spirituale insieme in un futuro ulteriore, digito ergo sim, in un proliferare di messaggi complessi, primi vagiti dell’era digitale, una svolta tattile: da palmari a palmati (#Niola).
Sarà interessante capire, dopo i primi vagiti, se l’innovazione che ci avvolge non segni per caso l’avvento di un fordismo digitale, di una connessione gregaria, di un cliccare pavloviano (C'è una  vera conversazione quando si è liberi di cambiare idea #Habermas).
Saliti, incontro dopo incontro, sulla cupola* dalla quale Galileo mostrava l’irragionevolezza  di chi pretendesse di veder il paesaggio girare intorno ad essa, è sembrato d'intuire che sia l’uomo a girare intorno alla tecnica e non il contrario**.

*Dal Dialogo dei Massimi Sistemi di Galileo Galilei, giornata seconda: “(...)Stimerei che colui che reputasse più ragionevole il far muovere tutto l’universo, per ritener ferma la Terra, fusse più irragionevole di quello che, sendo salito in cima della vostra Cupola non per altro che per dare una vista alla città ed al suo contado, domandasse che se gli facesse girare intorno tutto il paese, acciò non avesse egli ad averla fatica di volger la testa (...)”.
Poco più avanti un altro passo sulla diversa prospettiva da cui si può guardare un fenomeno: “(...) Il moto in tanto è moto e come moto opera, in quanto ha relazione a cose che di esso mancano; ma tra le cose che tutte ne partecipano ugualmente, niente opera ed è come s’e’ non fusse (...) per le balle, casse ed altri colli, de’ quali è carica e stivata la nave, e rispetto alla nave medesima, il moto da Venezia in Soria è come nullo, e niente altera la relazione che è tra di loro (...)”.
** Post collegati Uomini o automi e La scoperta di Van Kempelen 
Foto: graffito londinese

Nessun commento:

Posta un commento