sabato 20 settembre 2008

Un muro di impenetrabile umanità

Ad un'ora della sera, seduto al tavolo di un bar, sotto i rintocchi del campanile del duomo, con i fari delle macchine che spuntavano dalla sua nuca, egli si è definito un "muro di impenetrabile umanità". Non ero d'accordo con quell'affermazione e, tra un abbagliamento e l'altro, mi veniva in mente Albert Camus: "È certo che, in apparenza, io non posso conoscere meglio di persona un attore, per il solo fatto di averlo visto cento volte, tuttavia, se, facendo la somma degli eroi che ha incarnati, dico di conoscerlo un po' di più dopo aver enumerato il centesimo personaggio, si sente che in questa asserzione sta una parte di verità, poiché l'apparente paradosso è anche un apologo e ha una sua parte di morale. Questo insegna che un uomo può essere definito altrettanto bene dalle sue commedie che dai suoi impulsi sinceri."

Nessun commento:

Posta un commento