Dove sta il problema? Sin dagli anni Settanta, Derrida aveva fatto giocare la duplicità del phàrmakon (come veleno e come medicina) nella duplicità dell'inglese gift (dono e veleno): si può dare la vita ma si può anche donare la morte; l'hospes è sia chi concede l'ospitalità, sia chi la riceve, e la parola latina è imparentata con il nemico (hostis), il guest inglese e il Gast tedesco, cioè di nuovo l'ospite sono etimologicamente connessi con il ghost, il fantasma che rode e tormenta, oppure che chiede giustizia; l'amico costituisce una coppia essenziale con il nemico (secondo la polarità studiata da Carl Schmitt e ripresa da Derrida), e - d'accordo con il gioco di Nietzsche nello Zarathustra - i Freunde (gli amici) sono sempre in procinto di trasformarsi in Feinde (nemici), allo stesso modo che, etologicamente, il sorriso deriva dall'atteggiamento animale del mostrare i denti prima dell'attacco.
(Da: Introduzione a Derrida di Maurizio Ferraris)
Nessun commento:
Posta un commento