Come ci narra Esiodo, i Titani sono avversari degli dei olimpici, che nella loro rovinosa lotta vengono sopraffatti e scagliati nell'abisso oscuro del Tartaro. Ma tra i Titani c'è Prometeo, l'amico degli uomini, che ruba a Zeus il fuoco e lo dona ai mortali, consentendo loro di avviare il dominio della natura. Da allora in poi titanico è ogni sforzo dell'uomo per sottrarsi all'ordine delle cose stabilito dalla divinità e "titanica" è la dimenticanza, da parte dell'uomo, della propria origine, e la conseguente volontà di farsi simile agli dei. Nell'interpretazione di Gadamer la poesia di Hölderlin viene così ad assumere un volto duplice: da un lato essa mira a suscitare nell'uomo una volontà antititanica, mentre dall'altro non manca di vedere come il titanismo, la dimenticanza del dio, rappresenti una costante tentazione del comportamento umano. "I doni della natura non vengono più accolti e utilizzati come essi si offrono, ma costretti con la forza a un incremento della loro produttività."
Franco Bianco Introduzione a Gadamer
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