"Al principio di maggio, per quanto scrutasse la pianura col migliore dei cannocchiali d'ordinanza, Giovanni non riusciva ancora a scorgere alcun segno d'attività umana; neanche il lume di notte, e sì che i fuochi si vedono facilmente anche a smisurate distanze."
Rileggendo alcune pagine del Deserto dei Tartari di Dino Buzzati si rafforza in me l'idea che è il più grande romanzo del Novecento italiano.
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