All’appuntamento nel solito ristorante era arrivato prima di tutti; come sempre, pensai. Indossava un impermeabile sformato e un cappello nero a tesa larga. Impugnava saldamente un ombrello, come se dovesse servirgli da punto d’appoggio più che da riparo.
Quando mi vide, tolse di scatto il braccio che teneva intorno alle spalle del cameriere, e mi venne incontro trasformando la sua risata in un semplice sorriso. Non potei fare a meno di notare sua la barba incolta e il passo appesantito. Lo sguardo, invece, era quello di sempre: luminoso, contagioso. Erano passati pochi mesi dal nostro precedente incontro, ma sembravano pochi giorni. Preoccupato mi chiese come stavo, forse perché ai suoi occhi apparivo come lui ai miei.
Written by Duilio
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