Pellerin leggeva tutti i libri di estetica per scoprire la vera
teoria del Bello, convinto che, dopo che l’avesse trovata, avrebbe fatto dei
capolavori. Si circondava di tutti gli ausili immaginabili: disegni, gessi,
modelli, incisioni; e cercava, si rodeva, accusava il tempo, i nervi, lo
studio, usciva nella strada per trovare l’ispirazione, trasaliva di gioia
perché gli pareva di averla
afferrata, poi abbandonava l’opera e ne sognava un’altra che doveva essere più
bella. Così, tormentato da bramosie di gloria, sprecava le giornate in
discussioni, e prestando fede a mille scempiaggini, ai sistemi, alle critiche,
all’importanza di un ordine o di una riforma in materia d’arte, a cinquant’anni
non aveva creato altro che abbozzi.
Gustave Flaubert, L’educazione sentimentale
Nessun commento:
Posta un commento