“Immagino
che nel mio pennino ci sia un a vecchia eredità del bisturi. E in fin dei conti
non è vero forse che sul bianco della carta traccio quegli stessi segni
aggressivi che mio padre tracciava nel corpo degli altri quando operava? Ho
trasformato il bisturi in pennino.
Sono passato dall’efficacia della guarigione all’inefficacia del libero
discorso: ho sostituito alle cicatrici sul corpo i graffiti sulla carta; ho
sostituito all’incancellabile della cicatrice il segno perfettamente
cancellabile della scrittura. Forse dovrei andare ancora oltre. Forse il foglio
di carta è per me il corpo degli altri.”
Michel
Foucault, Il bel rischio, conversazione con Claude Bonnefroy, traduzione di
Antonella Moscati, Editions de l’Ecole des hautes etudes en sciences sociales,
Paris, 2013
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