Un vecchio dalla faccia consumata dal sole colpisce con una pietra bianca lo scoglio. I bagnanti assistono attoniti, nessuno interviene. Un cane di grossa taglia si avvicina abbaiando, il suo lungo guinzaglio porta a una donna dalla schiena tatuata e i capelli neri. Il vecchio smette di battere lo scoglio, alza la pietra contro il cane e gli dice “ce n’è anche per te”. La donna tira verso di sé il cane, il vecchio finisce di frantumare lo scoglio, poi si alza soddisfatto e se ne va.
Rincontro il vecchio mentre cammina lungo il mare, lo saluto e gli dico che l’ho visto mentre batteva la pietra forse alla ricerca di qualche conchiglia fossile. Mi spiega che ha solo tolto un pezzo di scoglio pericoloso per chi passa a piedi. Mi racconta che la sua vita è trascorsa nelle cave di pietra vicino Otranto. Tagliava a mano fette di pietra lunghe sei metri e del peso di decine di tonnellate. Il vecchio con la sua mente non è mai uscito da quella cava, anche prima in mezzo agli scogli continuava a lavorare tra le pietre. Poi gli ricordo come ha affrontato a viso aperto quel grosso cane e lui mi spiega che sua padre gli insegnato a non aver paura degli animali ad eccezione degli "animali battezzati", gli unici che possono far del male. Quando lo saluto gli auguro una buona serata e lui mi risponde con una frase antica “Anche a voi a seconda dei vostri desideri che i miei neanche sono pochi.”
Otranto, agosto 2010
Nessun commento:
Posta un commento