Le ombre degli ulivi sulla pietra, la carezza del vento, il ronzio di un'ape che si allontana, il cielo azzurro sui filari delle viti e la terra rossa, la scala stretta sale verso il cappuccio grigio e bianco di un trullo. Costellazioni familiari che s’incrociano come rami in un girotondo di ricordi e di nomi, in una partita aperta di sguardi, in un luogo sognato che ora accoglie nuovi sogni.
Alberobello, 20 agosto 2010
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