sabato 15 ottobre 2011

Brioche

Per Amedeo Perfetti la colazione ideale era composta da un latte macchiato e da una brioche fresca. Un’utopia durante le sue vacanze al mare. Il primo giorno la coppia di amici che alloggiava in un albergo a tre stelle con piscina lo invitò a colazione. Nella sala l’atmosfera era distinta, il buffet libero. Fra marmellate mignon, yogurt magro e ai frutti di bosco, fette di pane nero, panini, corn flakes di cinque tipi e succo d’arancia, intravide il vassoio delle brioche. Ne afferrò una e in attesa del latte macchiato l’assaggiò. Era fresca ma non sapeva di nulla. Arrivarono i bricchi del latte e del caffè. Il latte era a lunga conservazione, il caffè una brodaglia. Il secondo giorno, dopo una nuotata in piscina, raggiunse il bar lungo la spiaggia per una colazione vista mare: niente brioche solo merendine in confezioni di plastica. Il terzo e il quarto giorno non andò meglio, le brioche nei bar erano surgelate. Lo capiva subito perché lungo l’orlo del primo morso si formava una cortina bianca. E poi la densità della pasta: sembrava di masticare gomma americana. Ovunque brioche surgelate Il quinto giorno cercò una buona pasticceria. Nella vetrina della pasticceria Park Avenue lo attendevano francesine, bignè, crostatine e ...brioche, ma, perbacco, surgelate. La malinconia lo invase e ripiegò su un krapfen farcito alla crema. Il latte macchiato sul tavolino in metallo con tovaglia in plastica blu era impeccabile: né troppo caldo, né troppo freddo, il latte era fresco, il caffè arabica cento per cento. Ma il krapfen era unto come una bruschetta e l’amaro in gola non lo abbandonò fino a sera. Il sesto giorno un’illuminazione: la colazione itinerante. Al panificio la fragranza del pane appena sfornato lo inebriò ma non trovò la desiderata brioche e ripiegò su un Krantz: pasta sfoglia, uvetta e canditi. Mangiò camminando e si presentò al bar: il giovane cameriere preparò un latte macchiato tiepido, quasi freddo. Finito di berlo gli sembrò di non aver ingoiato nulla. Rimanevano ancora tre giorni di vacanza. Amedeo Perfetti pensò: “Acquisterò una moka, passerò dal panificio per il Krantz e il latte fresco, e farò colazione a casa. Sì lo so, non ci siamo ancora, perché il Krantz non è una brioche, perché il latte scaldato in pentola non ha la schiuma - ecco un dettaglio importante: il dito di schiuma spolverato di cacao è una caratteristica fondamentale del buon latte macchiato - perché il caffè della macchinetta non avrà mai il sapore dell’espresso al bar. Va bene, mi adatterò, in fondo la realtà è sempre diversa da come vorremmo che fosse.”

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